lunedì 31 dicembre 2012

Quinta settimana

Caro Diario,
 mal di stomaco archiviato, son di nuovo in pista!
 Quanto è difficile mantenere certi propositi! Quanto è difficile - per me - mantenerne più di uno alla volta! Quant'è difficile impratichirmi con le nuove e sane abitudini: scopro che ho bisogno di tempo e convinzione a mille.
 Stamane faccio la brava: ben tre macchinate come da programma e poi azioni e pensieri indirizzati totalmente alla festa di questa sera. Perché stasera si festeggia l'anno nuovo!

 E quindi al volo il Punto Della Situazione: di - sa - stro. Su tutti i fronti.
 Capisco che è assolutamente inutile pretendere da me quel che non riuscirò mai a dare.

 Ergo Nuovo Piano D'Attacco, che comprende solo tre voci:

 
 Come ben sai, mio caro Diario, non ho bisogno di esprimere i miei propositi per il 2013: sono avanti di un mese e un quarto :-)

(-327; determinazione: alta; umore: roseo; obiettivo: nuono piano d'attacco; risultato: ottenuto) 

venerdì 28 dicembre 2012

Paroladordine: organizzare i lavaggi

Caro Diario,
 anche oggi sono un po' fuori fase, ergo mi dedico completamente alla teoria e per nulla alla pratica.
 In questa casa abbiamo una lavanderia "issima": lunga e stretta, tutta tempestata di pensili alti e con una parete rosa fucsia che mette allegria - e dovrebbe invogliarmi a fare le cose odiose che procrastino di giorno in giorno. Il problema è che a volte mi dimentico di far le macchinate e rimaniamo senza indumenti decenti, obbligati a indossare quelli "di salvezza". Potremmo lanciare una nuova moda...
 In ogni caso, fra tutte le faccende di casa, lavare e appendere i panni son quelle che mi uggiano di meno. Direi, anzi, che presto un'attenzione maniacale alla loro stesura: i miei da una parte, quelli del marito da un'altra; i più voluminosi davanti, dietro i più piccoli; accanto alle casacche i pantaloni corredati; le calze vicine a due a due; eccetera, eccetera. Soprattutto so appendere con accortezza tutti quei vestiti che andrebbero stirati, proprio per evitare di farlo. Perchè io non stiro - già detto (qui) e ribadito.
 Odio profondamente tutti i passaggi seguenti: stirare (appunto), piegare e ritirare in armadi e cassetti. Per questo urge un'organizzazione ferrea di lavaggi e fasi successive.


 Sono sconvolta: quattro giorni su sette a lavare e sistemar panni! E siamo solo in due...

(-330; determinazione: offuscata; umore: offuscato; obiettivo: organizzare i lavaggi; risultato (teorico): ottenuto)

giovedì 27 dicembre 2012

Chez moi # 4: pollo al curry

Caro Diario,
 agile come una gazzella e leggera come un fringuello, oggi riesco a combinare un bel po' di cose.
 Al mattino pulisco la cucina, ripongo le stoviglie lavate al loro posto, preparo un nuovo carico per la lavastoviglie e mi dedico alla sistemazione delle spezie.
 Sto progettando un nuovo portaspezie - magnetico, sull'anta interna della credenza: è ancora da perfezionare, ma ne sono quasi soddisfatta. E' un tale piacere travasare le spezie dai vecchi barattolini alle nuove scatolette rotonde! Lo è ancor di più armeggiare con la fida Dymo e attaccar le etichette sul loro vetro!
 Erba cipollina, maggiorana, melissa, rosmarino, salvia e timo dal nostro giardino; bacche di ginepro, cannella in stecca, cannella in polvere, chiodi di garofano, noce moscata e curry. Curry! Ah, quanto mi piace il curry...
All'improvviso ricordo che oggi è giovedì, mi tocca cucinare e ancora non ho meditato cosa. Ecco qui: pollo al curry!
 All'ora di pranzo ricerco la ricetta migliore e ne trovo un paio, che mischio tra di loro e copio sul mio quadernetto; mi segno gl'ingredienti mancanti e nel pomeriggio scappo a prenderli nel negozio qui vicino.


Questa sera inizio un po' prima a cucinare: i passaggi sono molti e i tempi di cottura lunghi. Quindi eccomi qui, pronta per iniziare:
  1. taglio il pollo a pezzetti
  2. scaldo l'olio in una padella
  3. verso il pollo nella padella e faccio rosolare (20' a fuoco basso)
  4. in una ciotola mescolo un cucchiaio di maizena in mezzo bicchiere d'acqua bollente
  5. salo il pollo, aggiungo mezzo cucchiaio di curry, la maizena sciolta nell'acqua e mescolo
  6. quando il pollo è ben dorato, lo tolgo dalla padella
  7. trito la cipolla e l'aglio, li verso nella padella e li faccio appassire (10')
  8. unisco il pollo e bagno di tanto in tanto con acqua bollente (20')
  9. taglio a rondelle la zucchina e le carote e a pezzetti il peperone
  10. li unisco al pollo assieme a un quarto di cucchiaio di curry, salo e verso ogni tanto un po' di acqua bollente (20')
  11. aggiungo un altro quarto di cucchiaio di curry, mescolo e servo ben caldo
 Il profumo è appetitoso. Ma non so dirti, caro Diario, se il sapore lo è altrettanto: per quanto inizi a cucinare attorno alle 19.00, il piatto è pronto solo alle 21.19...
 La casa profuma di curry, con gli ospiti parliamo di India e altri viaggi in giro per il mondo. Loro si mangiano una pizza, io aspetto lo spuntino serale per addolcirmi il palato. Domai ti dirò, ehm.

(-331; determinazione: alta; umore: roseo; obiettivo: cucinare; risultato: ottenuto)

Hulk-a

Caro Diario,
 hai presente, vero, chi è Hulk? L'alter ego del mite dottor Banner, quello alto tre metri e dalla pelle verde, che spacca tutto in preda al furore, al terrore e al dolore?
 Ecco, io ne sono la declinazione al femminile: come lui è preda delle forti emozioni esasperate dai raggi gamma, così io sono in balia delle forti emozioni esasperate dagli ormoni. Guardandomi meglio allo specchio, in questi giorni, noto pure una sfumatura verdognola sulla mia pelle.
 Su centoquarantaquattro ore, novantasei le passo in preda a una furia furibonda: mi sento come una tanica di benzina in procinto di divampare anche solo all'idea di una probabile scintilla. Le rimanenti quarantotto, invece, sono totalmente dominate dal mal di testa.
 Soffro di mal di testa feroci fin dalla più tenera età, passando dall'emicrania del fine settimana (implacabile) alla cefalea a grappolo mensile (ancor più implacabile). La cefalea tensiva è un bonus - assolutamente non una tantum.
 Non conosco farmaci da cui trarre giovamento, quindi mi rassegno a subire anche questo "effetto muliebre collaterale" - come tutte le donne del mondo. Non che questa considerazione possa farmi sentir meglio, ma sicuramente sapere che metà universo mi comprende sì.
 E così passo le intere due ultime giornate inferma sul divano, io e l'uncinetto (ma non troppo), io e il computer (idem), io e la tv (idem), io e il marito e il Baldo che dormono sereni (loro). E queste quarantotto ore dolorifiche non terminano mai: martedì vado a letto con l'illusione di svegliarmi più leggera, ma mercoledì va in onda la replica.
 Oggi, miracolosamente, tutto svanisce: il dolore, il nervosismo, il senso d'oppressione... andati! Apro gli occhi al mattino e sono felice di sentirmi nuovamente me stessa.

(-333 e -332; determinazione: sbriciolata; umore: verde Hulk)

lunedì 24 dicembre 2012

Quarta settimana

Caro Diario,
 è già un mese che ti scrivo.
 Indescrivibile quanto faccia affidamento su di te e sul nostro appuntamento quotidiano per la buona riuscita dei miei propositi.
 Mi rendo conto che tentar di cambiare nelle piccole cose di tutti i giorni è più difficile del previsto. Ma almeno un paio di conquiste le ho ottenute: alzarmi e andare a letto a orari precisi. E non è poco, per me. Invece trovo sempre più difficile riuscire a star dietro alla dieta, soprattutto quest'ultima settimana: non mi manca la motivazione, né la voglia di farlo, ma subisco il cattivo influsso di questo periodo nervoso e non so come cavarmela fuori casa. Devo ancora lavorarci, voglio togliere questo orrendo salvagente e indossare la mia bella gonna di taffetà il più presto possibile! Purtroppo, non ho terminato l'archivio, né sistemato lo studio, né lontanamente pensato a organizzare i lavaggi; ma ho iniziato in maniera dolce a studiare l'inglese e sto crochettando a più non posso.
 Con questo Punto Della Situazione piuttosto altalenante, mi sento un mezzo fallimento - perfetto, così mi vien voglia di mangiar dolci e schifezze varie...
 Il mio Nuovo Piano D'Attacco? Forse la cosa migliore sarebbe "colmare le lacune", quindi:


(-334; determinazione: esistente; umore: plumbeo; obiettivo: nuovo piano d'attacco; risultato: ottenuto)

sabato 22 dicembre 2012

Ouch

Caro Diario,
 scriverò poco, questa sera.
 Oggi passo moltissime ore a uncinettare seduta sul divano, bloccata nella stessa posizione, senza mai fermarmi se non per minime pause.
 Il gomito destro è piegato rigido a novanta gradi, il polso mi duole e il pollice non è più opponibile, ma fisso. E la spalla sinistra non sta indietro: mi punge; così, tanto per farsi ricordare di sé.
 Senza giungere a un dunque - questa è la cosa che più mi fa innervosire.


 In ogni caso, domani è un altro giorno, luminoso e allegro: non c'è nulla di più bello del condividere il proprio tempo con gli amici!





 (-336; deerminazione: caparbia; umore: nero; obiettivo: crochettare; risultato: no comment)

venerdì 21 dicembre 2012

Scorte

Caro Diario,
 sono la Donna Delle Scorte.
 Nella mia dispensa c'è il minimo necessario, negli armadi pure, in banca anche meno: nella vita quotidiana, infatti, preferisco far scorte di energie, riposo e coraggio - ma ultimamente sono un po' in deficit.
 Una serie di grossi imprevisti depauperano all'inverosimile ogni riserva accantonata e io devo cavarmela con poco. La cosa non mi piace affatto.
 Soprattutto perché ultimamente sto collezionando tutta una serie di paure senza fine: paura del vuoto - e quindi paura dell'acqua alta, paura delle altezze, perfino paura dei giri in moto in montagna; paura degli aghi e di tutto ciò che vi transita dal/nel mio corpo - ancora non ho rimpiazzato il coraggio volatilizzato in quei sette giorni di aghi e liquidi iniettati e risucchiati in ospedale, di ben sei anni fa; paura di guidare.
 Guido, ma almeno sei ore prima di prendere in mano la macchina ho già paura: ho addirittura paura di aver paura. Perché so che in certe circostanze (curve a destra, pioggia, neve, ghiaccio), mentre guido tremerò, mi batterà forte il cuore e (ammetto con rammarico) piagnucolerò terrorizzata.
 Sai cosa ti dico, mio caro Diario? Sono proprio stufa di avere paura! E sai a quale conclusione sono arrivata? Che vorrei tanto avere le scarpe rosse della Strega Cattiva dell'Est, o il teletrasporto quantistico di Jean-Luc Picard, così finalmente tirerei un enorme sospiro di sollievo e potrei iniziare a ripinguare le mie preziose scorte di audacia. Oh!


(-337; determinazione: scarsa; umore: opaco; obiettivo: non pervenuto; risultato: idem: numero di volte che ho scritto "paura": 11)

giovedì 20 dicembre 2012

Chez moi # 3: verza alla birra

Caro Diario,
 quando meno me l'aspetto, scopro di essere multitasking.
 Oggi mi dedico a tutto e di più: (a) riorganizzo il mobiletto delle medicine e noto che metà sono scadute, buone per la raccolta differenziata; alcune confezioni sono addirittura intonse (non mi piace per niente); (b) pulisco un po' casa (il minimo necessario), ma subito il Baldo e il marito rendon vano ogni sforzo - già esiguo; (c) mi dedico al crochet, ma non faccio alcun progresso con le ordinazioni - male, molto male; (d) studio l'inglese - cioè, mentre crochetto mi guardo un film in lingua originale e passo tutto il tempo a leggere i sottotitoli, rigorosamente british; (e) penso e ripenso a quale piatto preparare per questa sera... mumble mumble... ho trovato!

Ed ecco il nuovo piatto del giovedì: verza alla birra. Adoro la birra! Altra ricetta talmente semplice, da riuscire a farla in scioltezza:
  1. affetto lo scalogno e riduco la verza in strisce
  2. soffriggo lo scalogno nell'olio e poi aggiungo la verza
  3. aspetto che appassisca, quindi salo, pepo, cospargo di maizena e verso pian piano la birra (intanto l'assaggio, per esser sicura che sia buona, ehm)
  4. lascio cuocere a fuoco basso per trenta minuti
  5. cospargo di cumino e servo
 La ricetta non è nuova, già provata un paio di volte: la novità è che sono io a tagliare la verza a striscioline. Il marito ha paura quando impugno un coltello da cucina, per le mie dita, per il piano in legno della cucina, per chiunque passi nei paraggi. In effetti, un po' di sano timore ce l'ho anch'io, soprattutto quando maneggio con le mie manine i coltelloni da chef. Ma stasera tutto bene.
 Sto migliorando a vista d'occhio.


(-338; determinazione: disordinata; umore: roseo; obiettivo: cucinare; risultato: al bacio!)

mercoledì 19 dicembre 2012

Fuori programma

Caro Diario,
 questo è il giorno dei fuori programma!
 Dovrei pensare e completare l'archivio - prima che l'archivio fagociti la casa, il cane, il marito e, infine, me.
 Ma il programma salta: prima lavoro all'uncinetto, poi mi ritrovo dal parrucchiere e, nel mentre, continuo a filtrare la seconda dose del mio dorato liquore alla cannella (operazione lunghissima, pasticciosissima e inebriante assai).
 Non capisco bene la dinamica che mi porta dritta dritta sulla poltrona girevole da coiffeuse, ma qui sono.
 Adoro i capelli corti, sogno una testa perfetta, un taglio alla maschietta, me li immagino lucidi e disciplinati, tatuati quasi. Ma rimane un'illusione: son loro che decidono e, con quel caratteraccio incontrollabile, non scendono mai a compromessi. Questa volta, però, non voglio davvero tagliare i capelli, solo regolarli quel zick che mi permetta di scuoter le chiome nei momenti opportuni. E mentre parlo di dieta, golosità e ginnastica, scopro con stupore che la parrucchiera ha tagliato, tagliato e tagliato ancora.
 Mi sento un pulcino, un piccolo Quattordici con le piume sbarazzine, un misto tra Twiggy, Gian Burrasca / Rita Pavone e Trilly / Julia Roberts. Insomma, molto vintage!


(-339; determinazione: a spasso; umore: roseo; obiettivo: riorganizzare archivio; risultato: ehm)

martedì 18 dicembre 2012

Capitan Uncino

Caro Diario,
 oggi crochet: adoro uncinettare, è il mio sport preferito ormai da più di due anni.
 Ho diverse "ordinazioni" dell'ultimo minuto e devo darci dentro prima che la carta da regalo finisca. La prima commessa è un cappello, o meglio, una classica cloche - il mio modello preferito.
 Prima di sfoderare il mio uncinetto olandese, mi butto in un'attenta ricerca sul web. Questa volta l'attesa è minima, mi innamoro perdutamente dello schema di Lucy di Attic24: facile, semplice, veloce e perfetto. Lo copio subito nel mio quaderno del crochet, sezione Preferiti.
 Incomincio: anello magico, maglia alta... Conto i punti, seguendo col dito gli appunti, e lo vedo crescere tra le mie mani. L'uncino entra ed esce dalle asole, acchiappa il filo di lana grossa, lo attorciglia, rientra, rilascia: non si ferma.
 Voglio vederne la fine in fretta! Ogni tanto lo provo, valutando le opportune modifiche (la mia testa è più grande della sua) e infine è pronto. Dovrebbe andar bene.


 Ora devo trovare una decorazione carina da applicare sul lato: un fiore? Una farfalla? Un uccellino? Ricomincia la ricerca!

(-340; determinazione: gne; umore: a macchia di leopardo; obiettivo: uncinettare; risultato: a buon punto)

lunedì 17 dicembre 2012

Terza settimana

Caro Diario,
 oggi sono in ritardo su tutto.
 Vorrei raccontarti mille cose, ma il tempo scarseggia e devo andar di fretta: spero di non dimenticare nulla!
 Inizio col Punto Della Situazione:
  1. qualsiasi cosa faccia, cerco di divertirmi a più non posso; nonostante la stanchezza, la neve che blocca le strade, i treni cancellati, gli incontri amichevoli rimandati, c'è sempre un piano B che mi permette di godere delle piccole (grandi) cose
  2. fatico ad andare a letto alle 23.00, mi duole ammetterlo, ma è così. Mi rimane poco tempo tra la fine dello spuntino serale e la tisana della buona notte... credo proprio che rimanderò di mezz'ora
  3. fatico pure a seguire la dieta (questo, odio ammetterlo); ogni tanto mi colgono dei raptus di voglie impellenti e non ho nemmeno l'alibi giusto. Mi devo sforzare di più, devo volerlo di più
  4. mantengo il mio impegno di cucinare piatti nuovi, almeno una volta a settimana. Prima o poi mi spunterà il gene dello chef...
  5. affidarmi al menu perpetuo mi aiuta moltissimo, nonostante le mie défaillances di cui sopra al punto 3
 Ed ecco il Nuovo Piano D'Attacco:


 Ebbene sì, mio caro Diario, è giunta l'ora di giocare sul serio e di essere più operativa: questa settimana affronterò alcuni dei miei mostri e lavorerò duro.
 Speriamo in bene...

(-341; determinazione: altissima; umore: roseo; obiettivo: nuovo piano d'attacco; risultato: ottenuto)

sabato 15 dicembre 2012

Invece

Caro Diario,
 "oggi sto vivendo una nuova avventura.
 Ospite col mio gruppo Paroladordine dell'evento DonnaèWeb, mi ritrovo in un paese bijoux, Pietrasanta. E fantastico mille nuovi inizi entusiasmanti!"
... ... ...
 Questo è quel che vorrei scrivere.
 Invece: treno cancellato e raduno saltato  :-(


 Invece, quel che voglio scrivere è che star con gli amici lenisce ogni dispiacere  :-)

(-343; determinazione: caparbia; umore: opacizzato; obiettivo: divertirmi; risultato: ottenuto)

venerdì 14 dicembre 2012

Bianca neve

Caro Diario,
 oggi nevica.
 E scopro che, se dormo con la testa appoggiata su un orecchio, sento tutti i rumori più profondi. Come i tonfi di qualcuno che s'avvicina alla casa: è in cortile, chiude il cancello (ne sento le vibrazioni), sbatte i piedi per terra. Alzo la testa completamente sveglia e allerta, ma non sento nulla: la mia solita immaginazione da noir.
 Mi riappoggio e sento altri tonfi. Sarà la neve che cade dal tetto, magari sulla ringhiera del balcone... Ma la neve non apre la porta! Non accende la luce! Non sale le scale! Gasp.
 E' il marito, che rientra molto prima: oggi non si lavora, perché nevica! Posso riaddormentarmi.
 Mi risveglio dopo un'ora, qualcuno sta spalando la neve dalla strada qui sotto. E un'ora più tardi, le bambine dei vicini si preparano per andare a scuola e ridono e scherzano felici nella neve.
 Infine suona la sveglia e aprendo le finestre scopro che fuori è tutto meravigliosamente bianco e freddissimo.
 Adoro la neve, mi sento immediatamente catapultata all'interno di una fiaba nordica o di un libro fantasy. Mi piace osservare i fiocchi che vorticano leggeri verso il suolo, da un cielo bianco in un mondo bianco. E' stupendo rimanere in casa, perché tutto là fuori si ferma.
 La guardo e quel che provo è un senso di leggerezza. La mia mente è bianca come la neve.


(-345; determinazione: sospesa; umore: bianco; obiettivo: non pervenuto; risultato: idem)

giovedì 13 dicembre 2012

Chez moi # 2: polpette di tonno

Caro Diario,
 stasera tutti a cena da me!
 Il giovedì è il giorno dedicato alla cucina: mi sveglio al mattino e penso a un nuovo piatto da cucinare, semplice da realizzare e d'effetto per stupire il marito.
 Non sono una gran cuoca, ma a volte mi piace sperimentare piatti nuovi e diversi. Ho solo un piccolo difetto: non riesco mai a seguire una ricetta fino in fondo, immancabilmente stravolgo qualcosa e la declino secondo i miei gusti (e secondo gli ingredienti presenti in dispensa).
 Cosa che accade anche col piatto di oggi, trovato in un meraviglioso libro di tapas spagnole. Protagonista è il tonno e i suoi compari sono la mollica di pane, il latte, l'aglio, il prezzemolo, le fette di peperoni sottolio, l'uovo, la farina e l'olio extra vergine d'oliva.
 Mi lavo le mani e son pronta:
  1. ammollo la mollica di pane in una terrina col latte
  2. sbriciolo il tonno e lo aggiungo nella terrina ben sgocciolato
  3. spremo l'aglio, trito il prezzemolo, taglio a pezzettini le fette di peperone e li unisco al tonno
  4. aggiungo un uovo e mescolo per bene
  5. quando l'impasto è ben amalgamato, formo delle palline e le passo nella farina
  6. le butto nell'olio bollente e le friggo per bene
  7. le servo belle calde

Gnam! Una bontà... anche senza aglio (ehm, l'ho dimenticato) e senza uovo (tabula rasa in frigorifero).
 Le mangiamo in un boccone, anche se il marito tace e non sembra affatto stupito delle mie meravigliose doti culinarie. A un certo punto mi accorgo che latte, pane e uova sono assolutamente vietati dalla mia dieta, a cena, assieme al pesce.
 Mmm... mi tocca ammettere, mio caro Diario, con mio grande rammarico, che le polpette di stasera non sono un vero successo. Più che altro un pasticcio.

(-346; determinazione: media; umore: rosa polvere; obiettivo: cucinare; risultato: inzomma)

mercoledì 12 dicembre 2012

In gita

Caro Diario,
 oggi sono in gita a Torino - non propriamente di piacere.
 Dalla stazione percorro i portici lungo viale Vittorio Emanuele II, dalla parte dei numeri pari, fino a raggiungere il tribunale. E qui respiro subito aria di intelligenza forense: avvocati, praticanti, studenti, tutti belli e splendenti nei loro vestiti eleganti, perfetti pure nel taglio di capelli, nella scelta del profumo e nel tono di voce.
 Il tribunale di Torino assomiglia a un labirinto di giurisprudenti, scintillante sotto il sole e il cielo terso e ghiacciato: vivono in un mondo parallelo al mio, ma distante anni luce.
 Va bene. Entro e chiedo al signore delle informazioni dove mi devo dirigere (scala A, terzo piano), appoggio la borsa sul nastro dei raggi X e passo attraverso il metal detector. Sono piacevolmente impressionata, mi sto divertendo.
 Una volta trovato il posto giusto (piano terra, ingresso 3, aula 9), cerco di ambientarmi. Pian piano si riempie di gente e presto capisco che quelli che chiacchierano amabilmente, ridono e sanno come e dove spostarsi sono avvocati; quelli che si guardano attorno con aria d'attesa e un punto esclamativo impiantato in testa sono "in proprio". Chi sa cosa fare sciama per l'aula con l'istinto del branco e nel giro di tre quarti d'ora si dilegua, già diretto verso altre udienze. Sempre chiacchierando amabilmente.
 Quando è il mio turno, mi meraviglio della velocità. Esco dal labirinto e torno nel mondo normale; assaporo finalmente la gioia di essere in città e percorro la strada a ritroso col sorriso: mi sento leggera.

andata...




... e ritorno

 Tredici ore dopo essere uscita, ritorno a casa: il marito m'abbraccia, il Baldo mi fa le feste e io, finalmente, mi rilasso.

(-347; determinazione: congelata; umore: azzurro cielo; obiettivo: divertirmi; risultato: ottenuto)

martedì 11 dicembre 2012

Ansia

Caro Diario,
 la parola chiave di oggi è ansia.
 Per tutto quello che devo fare, per ciò che non riesco a fare, per gl'incastri organizzativi, per la ricerca del relax perduto, per gl'impegni da memorizzare: tutto in un'unica settimana. Gasp.
 Eppure ricordo bene gli slalom agili e vincenti tra quattro lavori e corsi universitari! Ricordo pure la gioia e la grinta nell'affrontare sei giornate caleidoscopiche su sette! E il senso d'assoluta libertà nel fare biglietti ferroviari, preparar valigia e borse, infilarmi su un vagone e lasciarmi andare in un viaggio promettente belle emozioni!
 Pare che qualcosa stia cambiando. Clic, un interruttore si spegne e se ne accende un altro.
 Stamane mi sveglio agitata, butto giù un programmino per le prossime ore, mi capitano due imprevisti, sfodero il piano B e la mattinata scorre via. Un panino, un trucco & parrucco (ci vorrebbe un piano B anche per questo) e salgo in macchina. Io e Pagnottella stiamo diventando amiche.
 La strada di oggi è - ovviamente - tutta a curve. In più è a picco sul lago, un lago arrabbiato color blue jeans, con delle onde alte che pare voglian mangiarsi Pagnottella e il suo ripieno atterrito (io). Arriviamo a destinazione tutte intere: la fila di macchine dietro di me ringrazia. Primo motivo d'ansia superato.
 Giungo in stazione per fare i cinque biglietti; ho tutto segnato su un foglietto che stranamente trovo subito e, al di là del vetro, c'è il mio vecchio amico bigliettaio che conosco dai tempi dell'università milanese. Tutto fila liscio. Secondo motivo d'ansia superato.
 Infilo la busta targata Trenitalia in borsa: so già che controllerò che non si volatilizzi per motivi suoi speciali almeno cinque volte ogni sei ore. Per i prossimi cinque giorni. Terzo motivo d'ansia non superato.
 Torno a casa un po' stanca, tutta questa "condizione nevrotica condizionata" mi causa un cerchio alla testa.
 Ma devo ancora leggere i documenti per affrontare la prova di domani (quarto motivo d'ansia!), puntare la sveglia alle sei del mattino (quinto motivo d'ansia!), sperare che stanotte non ghiacci (sesto motivo d'ansia!) e tentar di dormire serenamente - ma so già che non riuscirò, perché starò sveglia in preda all'ansia.
 Mi chiedo e mi domando, mio caro Diario, se si tratta di una sorta di candid camera carmica, o una sottospecie di rito di passaggio a una vita quotidiana normale...
 In ogni caso, sia ben chiaro: non mi sto divertendo affatto, sgrunt.


(-348; determinazione: bombardata; umore: terreo; obiettivo: non pervenuto; risultato: idem; numero di volte in cui ho scritto ansia: 8 + 1 definizione)

lunedì 10 dicembre 2012

Seconda settimana

Caro Diario,
 con tutte queste tabelle e programmi, mi sento un po' come la Rosina bella della canzoncina.
 La ricordi?


Punto della situazione:
  1. Seguire la dieta: ohibò, procedo a giorni alterni (lunedì, mercoledì e venerdì sgarro, martedì, giovedì e sabato tutto bene)... Devo e voglio migliorare  :-/
  2. Cucinare: incrocio le dita! Mi piace andare a caccia di ricette semplici e sfiziose: appena conquistate, mi sembrano molto più gustose  :-)
  3. Ideare un menu: fatto! Un menu perpetuo, basato sugli accostamenti di cibi permessi dalla dieta  :-)
  4. Organizzare la spesa: niente più carrello selvaggio! Grazie al menu so quanti e quali cibi acquistare per i pasti della settimana, e non è poco  :-)
  5. Sperimentare: (sottinteso in cucina) fatto! Tra due settimane ne assaggerò i frutti  :-)
  6. Svegliarmi a un orario ben preciso mi vien sempre più "normale". Bene, sta diventando un'abitudine :-)
  7. Andare a dormire a un orario ben preciso ancora mi è un po' difficile. Quando non avrò più impegni serali durante la settimana, andrà meglio  :-/
 Nuovo piano d'attacco:
  1. Divertirmi a più non posso!
 E sì, perché questa settimana sarò ovunque (senza dono dell'ubiquità e senza cloni di supporto), attraverserò numerose province e quattro regioni, prenderò quattro treni mercoledì, altri sei tra sabato e domenica, percorrerò una strada tortuosa martedì e un'autostrada trafficata venerdì.
 Della serie: calma piatta per sei mesi e toda la vida in sette giorni. 
 ... e l'Alina bella la va al merca'!
(-349; determinazione: alta; umore: roseo; obiettivo: piano d'attacco per la nuova settimana; risultato: ottenuto)

sabato 8 dicembre 2012

Relax & cannella

Caro Diario,
 adoro il sabato, soprattutto quando il marito non lavora: diventa un po' come una seconda domenica e la cosa mi piace moltissimo. Anche il Baldo è felice, perché si becca doppia razione di coccole in una volta sola.
 Riusciamo a combinare moltissime cose: al mattino ci svegliamo e facciamo colazione assieme, chiacchieriamo, giochiamo col Baldo, usciamo a far la spesa in paese (com'è bello scambiare quattro chiacchiere coi negozianti!) e poi pranziamo. Al pomeriggio sonnecchiamo, mi guardo "Poirot e la strage degli innocenti" mentre procedo con la mia copertina a crochet, il marito fa un po' di giardinaggio e il Baldo tenta di rubare un salame intero. Dopo un buon tè, verso sera, un po' di tivù (siamo ancora emozionati) e un giro su internet.
 Ora, quando ormai la giornata volge al termine, mi dedico a una delle magie più belle che ci siano: preparare liquori.
 Dopo il liquore di lippia cedriodora e la grappa alla menta degli anni scorsi, oggi voglio cimentarmi nel liquore di cannella. Scelgo la ricetta della mia amica Elena, molto semplice e di sicuro successo.


 Mi piace preparare gli ingredienti prima di "agitare la bacchetta": alcool e cannella in bastoncini e in polvere sono pronti per essere uniti nel vaso, dove rimarranno in infusione per i prossimi otto giorni; l'acqua e lo zucchero mi serviranno per preparare lo sciroppo, da aggiungere freddo all'infuso, assieme ad altro alcool.
 Tra sedici giorni - precisamente lunedì 24 - il liquore sarà pronto. Non vedo l'ora!

(-351; determinazione: alta; umore: rosa confetto; obiettivo: sperimentare nuove magie; risultato: in fieri)

venerdì 7 dicembre 2012

Sospiri

Caro Diario,
 ho un'ancora di salvezza: nella mia dieta è previsto un giorno di sgarro!
 Poiché son furbissima, suddivido i pasti del giorno dello sgarro su quarantotto ore: il sabato sera e la domenica mezzogiorno. Ma la cena del sabato può retrocedere al venerdì: a casa nostra, infatti, quella è la Sera della Pizza.
 Amo la pizza, mangerei pizza in ogni momento, come primo secondo e contorno. Probabilmente anche a colazione. Che gioia scoprire che la pizzeria a due passi da casa cuoce dei piccoli paradisi! Sicuramente è un elemento decisivo nell'acquisto della casa: apro la porta e m'avvolge un profumo di forno a legna, pasta e pomodoro abrustoliti... una delizia, una tentazione infinita. Ah!
 La domenica, invece, è il Giorno dei Pranzi Sospirati: sono golosa di patate, legumi, panna, formaggi a pasta molle e accostamenti gustosi per me - ormai - vietati. Un vero giorno di festa, come fosse Natale cinquantadue volte all'anno.
 E nel resto della settimana? Colazione da regina, pranzi e cene abbondanti, merende contenute e spuntino di quasi mezzanotte: non posso proprio lamentarmi. Più che altro devo abituarmi a un nuovo modo di mangiare.
 Per darmi una regolata ed entrare in modalità dieta, ho pronta una tabella ad hoc:


 E poi, così acchiappo ben tre piccioni con una fava: 1) non rischio di "scivolar fuori" dalla dieta; 2) evito l'odiosa domanda "Cosa mangiamo oggi?"; 3) mi organizzo già per la spesa settimanale. Mica male!
 Ora scappo, m'aspetta una coppa di panna montata con crema di latte!

(-352; determinazione: altissima; umore: fluo; obiettivo: organizzare i pasti - e la spesa settimanale; risultato: ottenuto)

giovedì 6 dicembre 2012

Chez moi # 1: zucca barucca

Caro Diario,
 non ci crederai, ma stasera cucino io!
 Dopo un'attenta ricerca, trovo la ricetta che fa per me: semplice, veloce e con un tocco di sfiziosità. E, soprattutto, compatibile con la mia dieta, che per la sera prevede carne (oppure pesce, o uova) con verdure.
 Ingrediente principale: la zucca! E poi scalogno, olio extra vergine d'oliva, brodo vegetale, sale, pepe, cannella, tabasco, grana e qualche fetta di speck.
 Il procedimento è semplicissimo e profumatissimo:
  1. taglio la zucca a cubetti (e si sprigiona un esotico profumo di melone)
  2. trito lo scalogno e lo butto in padella nell'olio caldo, finché non imbiodisce
  3. aggiungo i cubetti di zucca, copro e attendo qualche minuto
  4. verso un po' di brodo e copro
  5. quando la zucca s'è smollata, spolvero un po' di sale, pepe e cannella e mescolo
  6. quindi la passo al frullatore
  7. intanto scaldo in padella qualche fetta di speck, finché non s'arriccia
  8. verso la passata di zucca nei piatti, irroro con olio e qualche goccia di tabasco, spolverizzo di parmigiano e vi adagio sopra lo speck croccante


Yuuuum!

(-353; determinazione: alle stelle; umore: rosa fosforescente; obiettivo: cucinare; risultato: ottimo!)

mercoledì 5 dicembre 2012

Grandi notizie

Caro Diario,
 stamane il marito annuncia: "Offertona! La nostra tivù al prezzo giusto!" e stasera partiamo alla conquista.
 Siamo un po' agitati e i discorsi leggeri s'inceppano nell'unico pensiero fisso; la strada sembra anche più lunga del solito, ma infine giungiamo nel posto delle meraviglie elettroniche. Cerchiamo indizi, chiediamo informazioni e guatiamo con occhio apprensivo... niente da fare, lei non c'è più.
 Tristi, delusi, ma per nulla arresi: ce n'è un altro, di posto delle meraviglie elettroniche vicino a casa ed è lì che lei ci attende.
 Felici, soddisfatti e vincitori torniamo a casa ed esultiamo: addio cubetto catodico (14 inc), benvenuta tivù piatta (32 inc)!
 Il Baldo, dalla coda a punto interrogativo, segue con occhi e naso tutte le operazioni, affatto sospettoso. Annusa, lecca, ascolta e guarda, mentre il marito nel giro di pochi minuti sostituisce la vecchia con la nuova.


 E' strabiliante quanto possa cambiare la visione con diciotto pollici in più: le immagini sembran balzar fuori, gli occhi fan quasi male e riesco persino a leggere le notizie in grande - sono commossa.
Ora siam seduti tutti e tre uno accanto all'altro, totalmente ammaliati: bocca aperta e occhi ad asterisco
                                                                
(*_*)  Andrea    §*_*§  Alessandra    /|**|\  Baldo

(-354; determinazione: quella sconosciuta; umore: full hd)

 

martedì 4 dicembre 2012

Punto V

Caro Diario,
 è iniziata la caccia al punto vita! So di averlo, ma non ricordo dove...
 Gli specchi mi ridono in faccia, le gonne da lounguette si riducono a mini: non ho un punto vita, ma un salvagente. Tra l'altro sgonfio e molle. Orrore!
 C'è un'unica risoluzione: mettermi a dieta.
 Per fortuna la mia dieta è fantastica: un gioco d'incastri tra alimenti e orari, che mi permette di mangiare tanto e praticamente quasi tutto quel che adoro. Devo solo abituarmi ad accostamenti inediti, a sapori diversi a fine pasto (al posto del dolcino, i pistacchi) e a pasti regolari in determinati momenti della giornata. Ce la posso fare.
 Forse l'abitudine più difficile da acquisire è rispettare gli orari: la colazione dalla sveglia alle 09.00, il pranzo dalle 12.00 alle 14.00 e la cena dalle 19.00 alle 21.00. Solitamente mangio quando capita, ogni giorno in momenti diversi...
 Per non perdermi via, segno tutto nel mio programma settimanale:


P.S. Come puoi notare, mio caro Diario, ho eliminato la domenica dal programma: ho deciso che sarà il mio giorno dello sgarro (no orari, no dieta, no impegni, no doveri).
 
P.P.S. Forse ti sei accorto che tra ieri e oggi l'orario della nanna è slittato un po' in là. Non sto facendo la furba, giuro: è lavoro!

(-355; determinazione: altissima; umore: multicolor; obiettivo: trovare il punto vita; risultato: in divenire)

lunedì 3 dicembre 2012

Prima settimana

Caro Diario,
 lavoro e piacevoli incontri m'impegnano, ma oggi è lunedì: ecco il punto della situazione & il nuovo piano d'attacco per la settimana!

Punto della situazione:
  1. Ogni mattina, da lunedì a venerdì (questa settimana pure nel fine settimana), la sveglia suona alle otto in punto; spesso son già sveglia, ma ancor più spesso ho bisogno di un'altra manciata di minuti per alzarmi dal letto. Insomma, faccio una fatica tremenda, ma son sicura che col tempo diventerà naturale.
  2. Ogni sera, da domenica a venerdì, vado a letto alle undici in punto; porto con me una tazza di tisana o di caffè d'orzo, un buon libro e mi godo il silenzio. A volte mi capita ancora di svegliarmi alle tre o alle quattro di notte, allora leggo un paio di righe e mi riaddormento. Senza dubbio il mio fisico ne risente positivamente.
  3. Sto riorganizzando i documenti di casa, partendo dal cassetto vicino all'ingresso, passando per l'Ikea e i suoi bellissimi raccoglitori portarivista Kasset bianchi, e terminando (spero presto) con il nuovo archivio nella libreria del pianerottolo. Vorrei già lavorarci, ma il tempo è beffardamente tiranno.
  4. Esco di nuovo per le vie del borgo e mi piace: godere delle piccole cose è davvero un successo.
  5. Guido! Tra mille timori, tentennamenti e ansie (e a velocità moderatissima), sono di nuovo in pista. Se non piove, se non ghiaccia, se non nevica tra un mese potrei sbalordire me stessa.
 Nuovo piano d'attacco:


 Come puoi vedere, mio caro Diario, questa settimana voglio concentrarmi sul cibo, con tutti i suoi annessi e connessi.

P.S. Per fortuna inizio domani: sono appena tornata da una cena sull'isola in mezzo al lago e ho mangiato un mondo e mezzo. Con grande piacere ;-)

(-356; determinazione: nella norma; umore: roseo; obiettivo: nuovo piano d'attacco; risultato: ottenuto)

sabato 1 dicembre 2012

Bee-beep

Caro Diario,
 oggi prendo il coraggio a due mani e quattro ruote: io e Pagnottella facciamo un giretto!
 Pagnottella è la mia nuova macchina, dalle linee curve e cuore supertecnologico. E' la prima volta che la guido, ed è la prima volta che salgo alla guida di una macchina senza marito accanto - e forse è meglio, perché l'ultima volta era più terrorizzato di me, disintegrando gli estremi lacerti della mia sicurezza.
 Mi preparo ed esco, raggiungo il parcheggio e la trovo ad aspettarmi: premo un pulsantino e salgo, schiaccio frizione+freno e giro la manopolina, il motore s'accende con un rombo e contemporaneamente anche il lettore cd (Norah Jones, che m'acquieta) e il climatizzatore automatico (21° C). Fin qui tutto bene.
 Sospiro.
 Manovro per uscire dal parcheggio: meraviglia, un volante leggero! Sono abituata a guidare una sorta di carro armato, ogni manovra come un paio d'ore di culturismo. I freni sono micidiali, a prova di cerbiatto; devo ricordarmi di sfiorarli appena, per non sostituire ogni volta l'airbag. La frizione, invece, è altissima: urca come ruggisce il motore! Devo prender le misure.
 E intanto sono in strada, destinazione paese accanto.
 Ho l'abitudine di dividere la strada da percorrere in tranches: la prima è fatta di tornanti (iniziamo bene), che percorro al minimo possibile con gli occhi fuori dalle orbite e una leggera tachicardia. La seconda è in piano, oso aumentare la velocità - anche se pare stia conducendo una processione. La terza è la più corta, direttamente in centro paese, ma c'è il pavé e sta piovendo (omiodiostapiovendo).
 Sono arrivata. Ce l'ho fatta! E siamo entrambe tutte intere: Pagnottella ha un nuovo volante decorato a impressione digitale, io ho la mascella talmente contratta, che mentre sorrido scricchiola.
 Sospirone.
 Argino un pensiero impertinente ("Ricordati che devi tornare indietro") e faccio mentalmente un breve riassunto: terrore perpetuo (ho dimenticato le mie palline di Gelsemium sempervirens), 28' per una strada da 10' e 47 km/h di velocità media.
 Niente male per essere la mia nuova prima volta.

 
(-358; determinazione: massima; umore: fluo; obiettivo: ricominciare a guidare l'automobile; risultato: ottenuto)
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