mercoledì 30 settembre 2015

Lavori in corso: la cucina (1)

Caro Diario,
  be', ci siamo.
  È il Momento Della Cucina: stiamo ristrutturando (parolone grosso) la cucina, con tutti gli annessi e connessi - che nel nostro caso si traducono in dubbi atroci, ansie notturne, nervi a fior di pelle, occhi vitrei e pure a palla. Un evento imperdibile.

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Ore 15.35 di mercoledì 30 settembre 2015
  Dopo mesi e mesi finalmente sciogliamo il nodo della questione, ovvero: come risanare la parete della cucina. Ella è esposta a nord, abbandonata per cinque anni al freddo e al gelo, spogliata del suo intonaco, lavata con abbondante acqua, scavata per ospitare varie tubature, ricoperta di intonaco e smalto e infine di mobili. È di malumore, perché nessuno ha mai pensato di scaldarla e asciugarla per bene: il suo malumore affiora negli angoli e dietro i mobili con quell'inequivocabile macchia-muffa. Beeene.
  Cosa possiamo fare? Lava il muro con candeggina, vedrai! Togli l'intonaco e mettine uno traspirante, vedrai! Togli lo smalto e piastrella, vedrai! Applica dei pannelli isolanti, vedrai! Prega Ognissanti, vedrai! Vedremo... 
  Dopo vari dibattiti, decidiamo per una soluzione furba e si spera risolutrice: pulire l'intonaco, sostituirlo dove ammalorato, dipingere con tempera (dentro), sostituire l'intonaco a base di cemento con uno traspirante su tutta una fascia di 80 cm di altezza (fuori). 
  Sì, ecco. 
  Finito ora di dipingere la casa (fuori). 
  Ma tanto lo faremo questa primavera, coi primi caldi.
  Ah, be'.
  
  Concentriamoci sulla cucina: lista lunghissima di cose da fare e da comprare, scaletta precisissima, tutto programmato. Già sforato.
  In ogni caso, ci siamo: in un paio d'ore abbiamo svuotato la cucina, riempito soggiorno e studio, spostato e smontato alcuni mobili, impacchettato altri. Non si torna più in dietro.

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Ore 17.29 di mercoledì 30 settembre 2015
  I muri emanano un afrore di chiuso e umido, catalogato nella mia mente sotto la voce "cantina". Ma domani non sarà più così, domani sapranno di pulito, aria che circola e asciutto. Lo devo proprio dire: non vedo l'ora!

(-1; determinazione: glab! umore: glab! sorriso del giorno: glab! glab! glab!)

lunedì 28 settembre 2015

Diamoci un tono

Caro Diario,
  che fregatura!
  Dopo troppo tempo giù di morale, cade giù anche il resto. Ma quando l'umore si risolleva, tutto il resto fa cilecca. Sgrunt.
  Gli occhi e le guance mantengono la vecchia piega amara, nonostante la dolcezza di questi tempi. Risultato: tutto vien giù! E anche quando son serena, sembro sempre pensierosa.
  Ebbene sì: Q = G. Cioè Quaranta uguale Gravità, intesa come forza di gravità. Urge correre ai ripari.
  Quindi: ginnastica per dare un tono a ogni parte del mio corpo e ginnastica per il viso. Non si scappa, deve diventare una nuova sana abitudine.

  Mio caro Diario, se anche tu ti senti un po' giù di tono, puoi dare una sbirciatina alla mia bacheca Pinterest Diamoci un tono. Ci troviamo di fronte allo specchio!

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(-14; determinazione: tonica; umore: su; sorriso del giorno: abbandonare il lato oscuro!)

mercoledì 23 settembre 2015

Herpes, non ti temo

Caro Diario,
  del tutto inaspettato ecco che spunta l'herpes sul mio labbro.
  Mi sveglio con una strana sensazione, un pizzicore ben conosciuto sul labbro inferiore, proprio nel punto in cui l'ultima volta (anni e anni fa) l'herpes se ne mangia via il contorno. Spingo la lingua sul pizzicore, che si trasforma subito in bruciore: non ci son dubbi, è tornato.
  Due giorni prima della mia partenza, due giorni prima dell'inizio delle mie vacanze. Immunodeficienza, troppo sole, sbalzi di temperatura, stress fisico e mentale: scarto la seconda e la terza, delle altre scegline una.
  Da fanciulla ne soffro spesso, e non so per quale ragione ritengo che la "febbre sul labbro" sia affascinante. Mentre i giorni passano e io litigo con creme, cerotti e pastigliette pro difese immunitarie, l'herpes si propaga sul mio labbro: le innocenti bollicine si trasformano in un mostro bitorzoluto biancastro... Davvero, qual è il suo fascino?
  In ogni caso, i miei piani non cambiano: parto, prendo due treni, ritorno in una città che ho tanto amato, incontro nuove e vecchie amiche, cammino fino a cambiare fisionomia ai miei piedi, prendo altri due treni e torno a casa. Lui è ancora lì, appeso al mio labbro, schiacciato e tenuto a bada da un cerotto trasparente: lo sappiamo entrambi, appena sparirai, arriverà la febbre vera.
 E finalmente perderò quei due chili presi in sette giorni.

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   (-7; determinazione: appannata; umore: addormentato; sorriso del giorno: devo pensarci un attimo)

lunedì 21 settembre 2015

Ritorni e incontri

Caro Diario,
  sono a casa.
  Mi tocca parlare delle vacanze al passato. Parto sabato e torno sabato, dopo una settimana di camminate, bollori (35° più afa), ritorni e incontri.
  Ritorni in luoghi lasciati quindici anni fa e riconosciuti col cuore. 
  Incontri veri con persone vere: alcune conosciute per tanti anni solo tramite internet, altre scoperte felicemente per lavoro, altre già abbracciate in passato ma tanto distanti.
  Una vacanza di grandi silenzi mentali e grandi rumori esterni, di emozioni a fior di pelle e chiacchiere infinite. 
  Parto sabato con l'intenzione di vivere il qui e ora: senza programmi, senza impegni, senza piani, senza agenda. Parto con una breve lista di bellezze da scoprire, quattro carte turistiche della città (ognuna riporta le strade a modo suo), pochi vestiti per ogni occasione, tanto desiderio di riempire il vuoto.
  Torno sabato, dopo una settimana, con l'obiettivo centrato, una mappa mentale della città (fatta di tram, autobus, salite e discese, quartieri, portoni di amiche, persone conosciute per caso), tre benedizioni, il vuoto infine riempito.
  Per la prima volta dopo tanto tempo sono contenta di tornare a casa: sono in pace con me stessa. 

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  Eppure il vuoto è in agguato, mi aspetta al varco e con naturalezza cerca di trascinarmi nelle sue spire. Cosa succede al mondo-di-sempre quando sono via? Nulla, va avanti per la sua strada, si accorge a malapena della mia mancanza, prosegue nella sua vacuità, un giorno dopo l'altro. Io cambio, lui resta uguale.
 
(-9; determinazione: faticosa; umore: spiazzato; sorriso del giorno: ...)

venerdì 4 settembre 2015

#40: riposiamo un cicinìn?

Caro Diario,
  ben due mesi sono scivolati via.
  Sono volati in un battibaleno! È da poco iniziato luglio, che siamo già a settembre: incomprensibile.
  Due mesi pieni di calore e vuoti di ogni forza: il Punto Della Situazione non è confortante.
  È vero: l'esperimento rimane interrotto a quel dì di luglio - col caldo bestio limito al minimo ogni dispendio di energie. 
  Però diamo nuova vita al cortile e organizziamo la festa di mezza estate! E, nonostante la stanchezza, continuo a fare il mio dovere. Lavoro e studio, studio e lavoro: vecchi e nuovi progetti, vecchie e nuove conoscenze.
  Non mi fermo, ma il cervello si affatica: se non mi fermo io, mi ferma lui. Guardare da lontano le vacanze altrui (siamo nell'età dei social network), poi, fa più male che bene. 
  Perciò:
  Settembre è il mio mese del riposo: chiudo bottega per due settimane e mi dedico solo ed esclusivamente all'otium. Giuro. Non come questo inverno: mi riposo sul serio.
  Ci ritroviamo a fine mese! 

  P.S. se non mi vedi tornare, non mi cercare: me la starò godendo come non mai.

(-26; determinazione: immensa; umore: brillante; sorriso del giorno: vado in vacanza!)

giovedì 3 settembre 2015

Un mare di lana {u.f.f.a.}

Caro Diario,
  guarda da vicino.
  Non ti sembrano onde del mare? Colpite dal sole, in superficie prendono il colore del cielo e dentro mostrano i riverberi del fondale.

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  Ho fatto un altro cappuccio di lana a maglia, per un'amica che vive lontano. Il modello è sempre quello di Peggy Journal e la tecnica è sempre quella del colore sfumato, lavorando un filo di lana blu assieme a fili di lana di altri colori.
  Quanto mi piace trovare nuovi accostamenti pensando a chi li indosserà! 
  Chissà se anche lei sentirà la risacca del mare e i raggi caldi del sole, questo inverno?

(-28; determinazione: in ripresa; umore: vacanziero; sorriso del giorno: un nuovo cappuccio a maglia!)
  
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