venerdì 29 maggio 2015

Un mese di libri: maggio di donne

Caro Diario,
  di che cos'hai bisogno questo mese?
  Io di emozioni e di storie di cambiamenti. Ho bisogno di ragionare su quello che mi sta accadendo e mi faccio aiutare dai libri.
  I libri hanno questo potere: chi li scrive incanala le sue emozioni, le lezioni apprese dalla vita, le speranze e le consapevolezze; chi li legge si emoziona, si confronta, cerca un'ispirazione o una conferma. E spesso la trova.
  Così queste sono le mie letture di maggio.

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  Per dieci minuti e Quattro etti d'amore, grazie di Chiara Gamberale
  Già letti, già assaporati. Il primo più dolce, l'altro più duro. Per me. L'autrice è un'equilibrista delle parole, un'impressionista delle emozioni. Troverò il tempo per conoscerla meglio attraverso gli altri suoi libri, perché mi dà tanto.

  Gli occhi gialli dei coccodrilli e Il valzer lento delle tartarughe di Katherine Pancol
  Orfana delle donne e degli uomini del primo libro, aspetto in silenzio che vengano rieditati i due sequel del primo libro: appena lo so (grazie, Mayda ♥), acquisto il secondo. Non è ancora finito, ma già ho sbirciato nei capitoli successivi. Mi piace come l'autrice riesca a descrivere con leggerezza delle situazioni d'animo pesanti. In ogni età, in ogni persona, uomo o donna che sia, in ogni classe sociale, in ogni parte del mondo (Inghiltera, Francia, USA). In lei si fondono la scrittrice consapevole di sentimenti, ascolto e attenzione, e la sceneggiatrice: soprattutto in questo secondo libro ricco di colpi di scena. Il mese prossimo mi regalerò l'ultimo libro della trilogia, perché è impossibile non dar risposte ai miei punti di domanda. So già che li leggerò e rileggerò più volte, negli anni a venire.

  Michela di Giulia Madau
  Al Salone Internazionale del Libro di Torino partecipo con una missione in testa: acquistare un libro nuovo e un quaderno particolare. Missione compiuta. Il libro è proprio questo: l'autrice è giovane e capace di descrivere l'intersecarsi matto tra amore e autoaffermazione. Racconta una storia d'amore struggente, andando avanti e indietro nel tempo, che si conclude una sera per errore. Alla fine del libro rimane l'amaro in bocca e una serie di pensieri importanti: quando si fanno delle scelte, seppur ponderate con attenzione, non si saprà mai come influiranno sulla propria felicità a lungo termine. E sulla felicità di chi amiamo.

  Tutto fa branding di Gioia Gottini
  Non smetto di studiare: alcuni dei libri più belli sono proprio di studio. Come questo di Gioia Gottini, coltivatrice di successo, che seguo ormai da un paio d'anni. Il libro è una guida pratica per diventare un'imprenditrice indimenticabile: il suo stile è preciso, sicuro, garbato e divertente. Mi fa pensare un po' a quella professoressa del liceo che avrei tanto amato avere: penserei a lei e ai suoi insegnamenti ancora adesso. Ne parlo su Paroladordine.

  Focus. Perché fare attenzione ci rende migliori e più felici di David Goleman
  Altro libro di studio. Tosto per la massa infinita di informazioni, avvincente per la natura stessa delle informazioni che dà: per raccolgierle tutte, dovrò fare uno schema. Sono attenta a ciò che leggo, ma non così tanto come dovrei essere - a quanto pare! L'autore parla di intelligenza emotiva, autoconsapevolezza, gestione di sé, empatia... Ne spiega il funzionamento meccanico all'interno del nostro cervello, quali sostanze si formano e per quale motivo, quali e quante connessioni si creano in più (o in meno) tra le varie parti del cervello. Dimostra come sia possibile vivere meglio e più sereni prestando "semplicemente" più attenzione a quel che si fa, di volta in volta. Ho tanto da imparare. 
  Mi mancano ancora centocinquanta pagine alla fine e ne parlerò su Paroladordine.

 

mercoledì 27 maggio 2015

Paroladordine: organizzare la lavanderia

Caro Diario,
  la lavanderia c'è.
  Dammi un pizzicotto. Sì, son desta: la lavanderia c'è ed è organizzata.
  La pigrizia mi impedisce di darti la notizia per tempo, ma poco importa: essa c'è. Oh, là.
  Dopo il racconto dei lavori in corso, finalmente ti mostro come ho sfruttato i suoi spazi.
  La lavanderia, naturalmente, non è una semplice lavanderia: piuttosto una craft-lavanderia. Infatti, è come divisa in due parti: la parete di destra e la parete sul fondo sono dedicate al lavaggio e all'asciugatura dei panni; la parete di sinistra con tutti i mobili è dedicata allo "stoccaggio" del fo-da-me e all'archivio del materiale da riciclo. Prima c'era anche un angolo ripostiglio: per fortuna ora è emigrato in un vero ripostiglio.
  Anche in questo caso, voglio iniziare dall'inizio. Quindi ti racconto quali e quanti cambiamenti subisce nel tempo.

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  Prima:
  1. La colonna (E nella planimetria) è un ripostiglio per scope, secchio e strofinacci.
  2. I pensili centrali ospitano una parte del necessario per il fo-da-me (filati, ferri da maglia, uncinetti, stoffe, fili, bottoni, scatola del cucito, imbottiture, qualche materiale di riciclo).
    L'altra parte del necessario per il fo-da-me (macchina da cucire, altro materiale di riciclo, materiale per laboratori di archeologia, altro - troppo altro) è sparsa in vari punti di casa.
    Il pensile in fondo, più difficile da raggiungere, ospita panni da rammendare e da stirare. Completamente abbandonati al loro destino.
    Tutti i pensili sono privi di pomoli o maniglie.
  3. Il mobile basso accanto alla colonna ospita i detersivi per i panni. È chiuso da una tendina triste e depressa.
  4. L'angolo sotto il lavello è un campo di battaglia tra i due cesti dei panni sporchi, due scatoloni e un borsone. Nei giorni buoni è in parte chiuso dalla stessa tendina triste e depressa.
  Adesso:
  1. La colonna è l'archivio dei filati: su quattro mensole le lane sono divise per colore dentro contenitori etichettati, che si sfilano come cassetti; i cotoni sono divisi per uso (uncinetto e chiacchierino) in altri due contenitori estraibili ed etichettati.
  2. Nella parte più bassa (a portata di mano) i pensili centrali ospitano tutto il necessario per il fo-da-me, anche quello recuperato in giro per la casa, e il pensile in fondo ospita le scorte dei detersivi per i panni (quelli in uso sono sulla mensola sotto al pensile). Nella parte più alta dei pensili c'è l'archivio dei materiali da riciclo, i contenitori dei puzzles e le mie care Scatole dei Ricordi.
    Tutti i pensili sono dotati di pomoli.
  3. Il mobile basso accanto alla colonna ospita le stoffe divise per colore in contenitori estraibili ed etichettati, la macchina da cucire e le scatole del cucito (una con gli strumenti, che aggancerò nel futuro angolo fo-da-me nella stanza jolly; una per il rammendo; l'altra per toppe, spille da balia, bottoni particolari, velcro, cerniere...). È chiuso da due ante dotate di pomoli.
  4. L'angolo sotto il lavello è ingentilito da tre ceste di plastica con maniglioni (bucato grosso, bucato delicato, bucato medio); sopra alle ceste, su una mensola sono appoggiati tre cesti più piccoli (sporco quotidiano, da rammendare, da stirare). È aperto: la tenda è finita in lavatrice, e poi tra le stoffe da riciclare.
sorrisoa365giorni-organizzare-lavanderia-craft

Ora ogni cosa ha un suo posto ben preciso: sfrutto non solo i mobili, ma anche:
  • sulla parete di destra tra la porta e il termosifone, un gancio per appendere due stendini e una piccola asse da stiro (invece del gancio profondo e robusto per la grande e pesante asse da stiro, ora nel ripostiglio); 
  • sulla parete di fondo e in parte su quella di destra sopra alla lavatrice e al calorifero, uno stendino da soffitto per asciugare i panni durante la brutta stagione;
  • sulla parete di sinistra sotto ai pensili, uno scaffalino, una mensola, una futura barra (gemella di quella sulla parete di fondo).
  Manca ancora qualche dettaglio: altri contenitori estraibili per lo stoccaggio e l'archivio, dei contenitori in plastica neutri per i detersivi in uso, un paio di ganci per le scalette. Ma nel complesso sono soddisfatta.
  Chissà? Magari mi verrà voglia di passarci più tempo.
    (-4; determinazione: buona; umore: fucsia; sorriso del giorno: organizzare la lavanderia!)

    lunedì 25 maggio 2015

    Libri

    sorrisoa365giorni-leonardo-pitturaepoesia

    Caro Diario,
      vivrei di libri.
      Da sempre: bambina, fanciulla, ragazza, giovane donna, donna 40+... Sono più le parole che leggo (per dovere, per studio, per interesse, per puro piacere) di quelle che dico. Un libro è un mondo a parte, dove posso entrare attraverso i miei occhi: una magia eterna, infinita, ripetibile ogni giorno, ogni ora, ogni attimo.
      Quando Monila mi invia la sua illustrazione - due bimbe sorridono e sorreggono tra le braccia pile di libri - mi sono sentita a casa: tra le pagine dei libri sono nel mio elemento!


      La poesia è sgorgata da sola: un libro dopo l'altro si può raggiungere l'immensità e andare oltre, si può imparare a vivere, emozionarsi, immaginare, raccontare, capire le persone e capire se stessi.
      Cosa c'è di più bello?
      Vieni con me da Monila: scopriamo assieme com'è nata questa illustrazione!

    sorrisoa365giorni-pitturaepoesia-libri

    (-6; determinazione: buona; umore: buono; sorridso del giorno: pittura & poesia!)

    lunedì 18 maggio 2015

    La lista delle Mie Prime Volte

    Caro Diario, 
      hai una lista delle prime volte?
      Io sì. A gennaio compro una nuova agenda, bellissima da vedere, toccare e pratica da usare. Scelgo una pagina vuota, verso la fine, e inizio una nuova lista: per segnare tutte le Mie Prime Volte. Finora ne ho segnate ben 17 e sono tutte bellissime.
      Le più belle sono le realizzazione dei sogni. Pensa, in queste settimane realizzo addirittura un duplice sogno!
      Il primo sogno è scrivere un libro di storia antica per bambini.
      Il secondo sogno è pubblicare un libro.
      Ebbene, in due anni di lavoro forsennato, mi dedico ai testi di storia antica per un sussidiario di quarta e quinta primaria: pubblicato e fatto conoscere alle maestre di tutta Italia.

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      Quanto sono felice? Tantissimo, ed è poco.

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    (-13 ; determinazione: alle stelle; umore: solare; sorriso del giorno: realizzare due sogni!)

    sabato 16 maggio 2015

    #24: quante cose cambiano in un giorno

    Caro Diario,
      quante cose cambiano in un giorno!
      Ieri pioggia, vento, tormenta. Oggi sole, tepore, panni stesi.
      Ieri malumore, pensieri bigi, noia. Oggi buonumore, pensieri chiari, gioia.
      Ieri non voglio scriverti. Oggi non vedo l'ora di dirti una cosa così piccola, ma così enorme da riempirmi di contentezza: 
    Fuori piove, saran quattro gocce, ma piove.
    Devo uscire, salgo in macchina e guido.
    Percorro la strada di collina, tutta curve, in discesa.
    Arrivo ai due curvoni, quelli che mi sogno di notte e di giorno, senza sorridere.
    Quelli che da quasi tre anni mi sbeffeggiano, sghignazzano, mi provocano.
    E io li stendo, a quaranta chilometri all'ora, con dieci macchine dietro.
    Li stendo, li liscio, li metto al loro posto.
    Senza paura, un filo di apprensione, tutto tranquillo.
    Io guido anche quando piove. Tiè.
    sorrisoa365giorni-vincere-paure

    (-15; determinazione: veloce; umore: sprintoso; sorriso del giorno: guidare con la pioggia!)

    mercoledì 13 maggio 2015

    Chez moi: zuppa comanda color!

    Caro Diario,
      ho la ricetta giusta per te.
      È semplice: apri il frigorifero e cerchi tra i rimasugli di verdure. L'importante è che siano di colore diverso: sarà una sorpresa scoprire quale tonalità formeranno assieme. 
      Le zuppe sono divertenti per questo: è tutta una magia!
      Segui attentamente le indicazioni e, vedrai, non sbaglierai:
    sorrisoa365giorni-chezmoi-zuppa-comandacolor
       Magia fu: arancio + verde pallido = verde.


    (-18; determinazione: buona; umore: buono; sorriso del giorno: yum!)

    martedì 12 maggio 2015

    Sogno o son desta? La seconda.

    Caro Diario,
      il buon giorno si vede dal mattino.
      Mai come quando si provano sulla pelle, i proverbi e i modi di dire acquistano un significato più vero.
      Le notti di questa settimana son tutte da cancellare, tranne una. Indovina quale?
    • Lunedì e martedì
      A volte mi addormento subito dopo cena: cado in un sonno incantato e nessuno può svegliarmi. In realtà nessuno ha intenzione di svegliarmi...
      Così mi ritrovo verso l'una o le due di notte con gli occhi aperti a scrutare le nebbie nere, a tenere a bada i pensieri, a ripetermi dormi, dormi, dormi, dormi, ad accendere la luce e afferrare il libro - nella speranza che mi stordisca e io possa, finalmente scivolare nel sonno.
      Totale ore notturne di veglia: 4-5
      Totale ore diurne di rin********mento: 16
      Sveglia alle 07.30
    • Mercoledì
      A volte il sonno incantato mi coglie già pronta: in pigiama, denti lavati, occhiali sul comodino, libro della buonanotte. Cado addormentata e dormo beatamente. Poi mi sveglio all'improvviso tormentata da un incubo (di quelli brutti brutti e che sembrano veri veri) e rimango sveglia per qualche ora e scombussolata per tutta la giornata.
      Totale ore notturne di veglia: 2.
      Totale ore diurne di scombussolamento: 18
      Sveglia alle 07.30
    • Giovedì
      A volte il sonno incantato mi coglie già pronta: in pigiama, denti lavati, occhiali sul comodino, libro della buonanotte. Cado addormentata e dormo beatamente. Mi sveglio al mattino col sorriso sulle labbra e mi sento, finalmente, riposata. La giornata non può che andar bene.
      Totale ore notturne di veglia: 0
      Totale ore diurne di rin********mento/scombussolamento: 0
      Sveglia alle 07.30
    • Venerdì
      A volte mi addormento subito dopo cena: cado in un sonno incantato e nessuno può sveglliarmi. Tranne il trillo squillante del telefono di casa. Ma chi chiama dopo le 21.30 sul telefono di casa? Nessuno!
      Sbagliato. Chiama qualcuno e mi riversa addosso una valanga di pensieri brutti, si aspetta agilità mentale nelle risposte e non so cos'altro.
      Così fatico a prendere sonno e quando riesco è talmente leggero che al primo rumore mi sveglio e i pensieri brutti iniziano a tormentarmi.
      Così mi ritrovo alle quattro del mattino con gli occhi aperti a scrutare le nebbie nere, a tenere a bada i pensieri brutti, a ripetermi dormi, dormi, dormi, dormi, ad accendere la luce e afferrare il libro - nella speranza che mi stordisca e io possa, finalmente, scivolare nel sonno.
      Totale ore notturne di veglia: 2
      Totale ore diurne di rin********mento: 16
      Sveglia alle 07.30
    • Sabato e domenica
      Recupero le 13 ore di sonno perduto e le 50 ore di rin********mento/ scombussolamento dei cinque giorni precedenti.
      Dormo ovunque e a qualsiasi ora: sotto le coperte, seduta a tavola, slasagnata sul divano, in macchina. Ovunque. Poco sano e poco socialmente utile.
      Totale ore notturne di veglia: non pervenute
      Totale ore diurne di sonno: 8-16 (dipende dal clima)
      Sveglia alle (variabile)
      Forse è il rin********mento che mi fa vivere tra le nuvole? Nuvole a forma di cuscino, materasso e piumino. Soffici come sono soffici i sogni buoni. Leggere como sono leggere le ore felici. Labili come sono labili le nuvole al vento.

    sorrisoa365giorni-augurio-nottiserene

    (-20; determinazione: a dura prova; umore: come minimo assonnato; sorriso del giorno: snort)

    lunedì 11 maggio 2015

    La finestra

    sorrisoa365giorni-leonardo-pitturaepoesia

    Caro Diario,
      questa volta tocca a me.
      Invio una poesia a Monila e aspetto con trepidazione la sua illustrazione.
      Sono sempre curiosa di sapere quali parole si sono trasformate in emozioni e quali emozioni hanno guidato la sua mano. Interpretare una poesia senza saperne nulla (così come intepretare un'immagine senza saperne nulla) ha un qualcosa di magico.


      Una poesia scritta ventisette anni fa, ma così viva e attuale - quasi eterna. Racconta di uno dei fuggevoli momenti di felicità, una felicità intensa: mi avvolge come un manto ogni volta che mi ritrovo nella stessa identica situazione.
      Passeggio per una strada sotto il sole; non c'è un'anima in giro, nemmeno un gatto; ci sono solo io e le finestre aperte sulle case. È un qualcosa di speciale e di indescrivibile: ascoltare la vita altrui, i gesti spontanei e abituali, i toni gioiosi o stanchi, a volte affettuosi, l'acciottolio delle stoviglie, il borbottio della televisione o le note alte di uno stereo.
      È l'eterno, la storia delle piccole cose, la vita - che mi rende felice. Questo scorrere del tempo, pur rimanendo fermo su se stesso.

    sorrisoa365giorni-leonardo-pitturaepoesia-lafinestra
    Illustrazione di Monila

      Ritrovo la stessa felicità nell'ondeggiare sicuro dei capelli. Vieni con me da Monila a scoprire come nasce il suo disegno?

    (-20; determinazione: alta; umore: splendente; sorriso del giorno: pittura & poesia!)

    venerdì 8 maggio 2015

    #23: maggio, coraggio

    Caro Diario,
      non ti sei nemmeno accorto che ho saltato un paio di venerdì.
      Cosa dici? La costanza d'essere incostante. Mpf.
      Corro subito ai ripari & sarò sintetica.
    sorrisoa365giorni-puntodellasituazione-23
      Il Punto Della Situazione è abbastanza semplice. Senza piano d'attacco, penso ad altro: terminare L'Interminabile Lavoro, studiare e fare i compiti, resistere agli sbalzi d'umore, passeggiare con marito, cane e cono gelato alla panna, pranzare con un'amica, litigare con la tecnologia. Insomma, solo il minimo sindacale.
      Nonostante questo, porto a termine i tre obiettivi di Aprile: yessa!
    sorrisoa365giorni-nuovopianodattacco-23
      Questo è il mio Nuovo Piano D'Attacco per settimana prossima:
    1. riportare all'ovile i libri dispersi
    2. comprare le noci (non sgusciate)
    3. spolverare i pesi
    4. rassodare i bicipiti (tre esercizi ogni mattino)
    5. trovare ogni giorno un impegno divertente (no pulizie, no burocrazia, no lavoro)
      In linea con gli Obiettivi A Breve Termine del mese di maggio:

    sorrisoa365giorni-obiettivi-bt-maggio
    (-23; determinazione: pervenuta; umore: non pervenuto; sorriso del giorno: ehm)

    mercoledì 6 maggio 2015

    Grigio è bello

    Caro Diario,
      non ho tempo per certe cose.
      Tipo accorgermi degli innumerevoli capelli bianchi spuntati sulla mia testa. Eppure, me ne accorgo. Immagina la scena: sono in bagno di fronte allo specchio, voglio farmi un autoscatto (sono incapace) e, mentre cerco di non sembrare picassiana, loro all'improvviso mi fanno "ciao" in tutto il loro splendore.
      Perché per splendere, splendono. Colpiti dalla luce del sole fanno faville. Tanto che una tipa mi chiede dove ho fatto quei bellissimi colpi di sole così brillanti e fini: molto eleganti.
      ...
      ...
      ...
      Ebbene, sto diventando grigia. 
      Stai invecchiando, dice una vocina. Un po' sadica. Sì, sto invecchiando: le mani, le ginocchia, la lucentezza degli occhi, la vista e i capelli non sono più quelli di una volta. 
      Ma chi se ne frega. Mi sento una vent'enne col senno di poi e non saranno dei capelli bianchi a... A? Oltretutto a me il grigio piace. Ecco. 
      Due mesi fa m'è capitato che qualcuno fissasse i miei capelli con sguardo attento e sopracciglia corrugate. I capelli bianchi sparsi tra quelli bruni possono sembrare trasandati, essere difficili da domare (più spessi, più resistenti, più indipendenti) oppure molto alla moda - ma sempre tinti.
      Delle mode non m'interessa e delle convenzioni nemmeno: perciò terrò i capelli grigi.
      Perché:
    sorrisoa365giorni-capelligrigi
    (-25; determinazione: monolitica; umore: gioviale; sorriso del giorno: grigio è bello!)

    lunedì 4 maggio 2015

    Un mese di libri (moltiplicato tre): febbraio e marzo e aprile in viaggio

    Caro Diario,
      ho letto tanto, ma pochi libri.
      Non so dove sia andato a finire il tempo, i mesi snocciolano i loro giorni talmente di fretta, da parlare solo al trapassato remoto. 
      Per fortuna ci sei tu, a scandire il mio tempo personale.
      A febbraio sono impegnata in un lungo viaggio attorno al mondo, prima in barca a vela e poi in moto. A marzo faccio un tuffo nei colori e poi stringo amicizia con un paio di autori. Ad aprile seguo il battito delle ali degli uccelli migratori e mi addentro nella storia delle religioni.

    sorrisoa365giorni-unmesedilibri-febbraio-marzo-aprile


    Il Mediterraneo lasciato a poppa di Rodolfo Ridolfi
    È uno di quei libri che ti lasciano qualcosa dentro, non riesci a smettere di leggere e, quando sei all'ultima pagina, ti si riempie la testa di domande. E vorresti che l'autore ne avesse già scritto un altro. Con questo libro inauguro la rubrica "per chi cerca qualcosa di più", Racconti di viaggio.

    Il giro del mondo in moto di Marco Deambrogio
    Altro libro pericoloso: fa venir voglia di trovare un modo qualsiasi per mollare gli ormeggi (casa, debiti, lavoro, famiglia) e navigare a vista verso nuove avventure o, semplicemente, verso una vita diversa - più piena. Ogni volta che leggiamo le sue pagine, ci coglie un'irresistibile voglia di aria addosso e di viaggi in moto, di libertà e di spensieratezza. Ne parlo nella rubrica Racconti di viaggio.

    Il piccolo libro dei colori di Michel Pastoureau e Dominique Simonnet
    Prima di leggerlo, non penso che i colori abbiano una storia. Ma, in effetti, qualsiasi cosa ha una storia, fatta di intrecci col mondo circostante e l'ambiente in cui nasce, cresce e poi... chissà? Un libro illuminante che ogni tanto riprendo in mano per non perdere l'abitudine di cambiare prospettiva.

    Novecento e Seta di Alessandro Baricco
    Ricordo ancora con precisione quando questi due libri trovano posto nella mia piccola libreria di studentessa. Ricordo la luce del sole, i colori del cortile interno e le emozioni provate leggendone le parole. Le stesse che provo ogni volta: è da tanto, ormai, che non mi aggiro nella scrittura dell'autore - il suo uso delle parole è un'opera d'arte.
    Novecento è una poesia da bere con tutti i sensi: talmente bello da commuovere. Seta è come una filastrocca che, all'improvviso, si trasforma in una storia d'amore e di amori e d'infelicità.

    Nudi e crudi, La cerimonia del massaggio e La signora nel furgone di Alan Bennett
    Scoperto per caso, Alan Bennett, tanti anni fa. Ad attirarmi è il colore delle copertine (fucsia energia) e i titoli; a convincermi qualche brano letto tra le pagine. Mi piace: in libri piccoli c'è un mondo grande e ironico di storie vere e di storie che potrebbero esserlo.

    Le oche delle nevi di William Fiennes
    Anche questa una seconda lettura: acquistato anni fa per il volo in copertina e le parole sotto il titolo. Dicono: Fiennes conquista la mente e il cuore, e sa farti volare ed è vero. Lo leggo per continuare la mia ricerca e scoprire cosa sia l'irrequietezza di vivere altrove (che ogni tanto mi coglie), ne parlo nella rubrica Racconti di viaggio e mi lascia scie di pensieri nuovi.

    Il sacro e il profano di Mircea Elide
    Iniziato da poco, spesso pur essendo piccolo. Per entrare nella storia delle religioni e capire qualcosa del giorno d'oggi. Continuo a leggerlo, poi ti racconterò.

    E ora mi aggiro indecisa tra gli scaffali della libreria di casa: è ora di riorganizzarla, forse troverò vecchi viaggi dimenticati.

    (-27; determinazione: un po' stanchina; umore: uggioso; sorriso del giorno: leggere!)
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