lunedì 29 giugno 2015

Ciao, mi chiamo Alessandra e sono una EX

Caro Diario,
  sto diventando una ex coi fiocchi.
  
  Sono di sicuro una ex QQ: prendo ormai confidenza con la Q, sto per diventare una SQ (Splendida Quarantenne) e m'identifico più facilmente con due cifre e un segno matematico (40+). Veloce, intuitivo, spiccio. In poche parole: mi sono abituata al suono, quasi mi ci diverto. Non mi ci riconosco ancora del tutto: mi sento uno strano ibrido con la tranquillità dei 40+ e l'entusiasmo dei 20+. Ma forse è così che dev'essere.

  Sono ormai una ex archeologa: dall'anno scorso smetto del tutto di fare l'archeologa - niente più scavi (da un bel po'), niente più corsi a bambini e adulti. Ma non smetto di essere un'archeologa: scavare per cercare le cause e ricostruire la storia rimane una parte di me. Forse ero un'archeologa ancor prima di diventarlo.

  Sono quasi una ex insicura: un giorno mi sveglio e mi sento, finalmente, all'altezza del mondo. Le novità non mi spaventano, le vivo per quello che sono e imparo in fretta. Le delusioni si trasformano in nuove possibilità e mi diverto a giocare con loro.

  Sono definitivamente una ex sovrappeso: perdo tredici chili in sette mesi, me ne mancano solo tre per raggiungere il mio peso forma. Indosso i pantaloni di sedici anni fa e mi sento bene: mi riconosco, finalmente.

  Sono una futura ex precaria: pubblico un libro per le scuole assieme ad altre autrici, compilo una nota di pagamento per cessione del diritto d'autore, capisco cosa voglio fare "da grande". Studio e mi applico e sorrido beata.

  Sono una ex reclusa: il trauma che mi bloccava di paura e mi rinchiudeva in casa è tornato al suo posto, tra i ricordi passati. Ora guido e non ho paura. Magari qualche titubanza e vado un po' lenta, ma non ho più paura.

  Sono una ex infelice: sono tante le ocasioni in cui mi ritrovo a essere felice. E non ho timore a dirlo.

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(-1; determinazione: forte; umore: sereno; sorriso del giorno: sono una ex!)

venerdì 26 giugno 2015

#30 - esperimento

Caro Diario, 
  che disastro, da queste parti!
  Sto seguendo un'esperimento su me stessa, perché è necessario.
  Ti racconto l'antefatto. Le ultime tre settimane - arrotondiamo, l'ultimo mese è da sopravvissuti: caos fuori casa (terra, cemento, polvere di terra, polvere di cemento, pioggia, fango di cemento e terra), caos dentro casa (polveri pesanti, toupet di peli canini, panni stesi, ammucchiati, abbandonati, disordine generale, lavastoviglie rotta) e caos oltre ogni confine (impronte polverose e indelebili di scarpe, piedi e zampe ovunque. Ovunque).
  Mia reazione:
  1. Consapevolezza. Tutto ciò non è umano. 
  2. Esame di coscienza. "Odio fare le pulizie" non significa "odio me, mio marito, il nostro cane, la nostra casa".
  3. Presa di posizione. Mi tocca. Per par condicio (meglio la ramazza in mano, che la pietra sul piede).
  4. Azione. La parola azione non fa rima con Alina, ma ogni tanto ci prova.
  E così ecco il mio esperimento: domenica scorsa scrivo sul mio telefono una lunga nota (inizia con lunedì 22/6 e finisce con sabato 5/7) ed è un programma dettagliato con tutti i compiti giornalieri e gli orari in cui compierli. Due settimane per sperimentare la mia forza di volontà, capire quali sono i punti deboli e per decidere come raggirarli, ehm, trasformarli in punti di forza.
  Innanzitutto, anticipo di mezz'ora la sveglia e utilizzo quei trenta minuti in più per dedicarmi ogni giorno a una stanza diversa. Tanto per contenere il disastro.
 Poi, ogni volta che porto a termine un compito (riordino, pulizia, ginnastica, lavoro, studio, svago, burocrazia e simili), lo cancello dalla nota sul telefono.
 Alla fine della settimana, quel che rimane nella nota mi dà un'idea di quali siano i punti deboli su cui devo lavorare.
  Indovina un po'? 
  • Al primo posto piegare & ritirare i panni e lavare i piatti a mano (perché, lavastoviglie mia, mi hai abbandonato?) - non è una novità.
  • Al secondo posto ginnastica pomeridiana (quella mattutina mi vien facile) - niente di nuovo pure qui.
  • Al terzo posto studio e svago - no comment.
  Ginnastica pomeridiana, studio e svago fanno cilecca anche per il mal di testa che non mi abbandona da tre giorni - va e viene  divertendosi come un matto. Un imprevisto, e come tale da prevedere.
  Grande stupore, invece, per la costanza con cui perseguo l'obiettivo di pulire/riordinare ogni giorno una stanza. Il troppo pieno funziona.
  L'esperimento continua, l'osservazione pure.
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  Telegraficamente.
  Sto aggiornando l'archivio. Stop. Ancora in cerca di personal trainer cattivissssssimo. Stop. Nessun passatempo piacevole avvistato. Stop.
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  Settimana prossima voglio e fo: procedere con l'esperimento. 
  Stop.

(-1; determinazione: ammaccata; umore: dolorante; sorriso del giorno: l'esperimento!)
 

mercoledì 24 giugno 2015

Un quaderno per il mio regno. Ehm, per il mio progetto

Caro Diario,
  ti presento il mio nuovo quaderno.
  Ho una vera passione per i quaderni. Preferisco quelli a quadretti di 5 mm, meglio se a righe da 8 mm: passa bene l'aria tra una parola e l'altra.
  Difficilmente resisto. Perciò, quando vado al Salone Internazionale del Libro di Torino, ci vado con l'intenzione di acquistare un libro e un quaderno. Ma che sia un quaderno speciale.

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  E così è: si chiama Ogami ed è il primo quaderno fatto di pietra. Sì, di pietra! La carta non contiene cellulosa, bensì carbonato di calcio (calcare recuperato dalle cave e dall'industria edilizia) e resine non tossiche. Il materiale, Repap, è resistente, idroreppellente, non taglia le dita (euuiua) ed è... morbido - la penna ci affonda che è un piacere e posso leggere le parole con i polpastrelli.
  Insomma, è il mo quaderno.
  Perché quando le idee s'ingarbugliano e non riesco a districarle, l'unico modo per ammorbidirle è farmi una doccia bollente: ora potrò scrivere anche sotto l'acqua. E quel che scrivo rimarrà in eterno, uhhh!
  Sembra fatto apposta per il mio nuovo progetto.
  Quale, mio caro Diario? Segreto segretissssssimo!
(-6; determinazione: segretamente buona; umore: segretamente allegro; sorriso del giorno: il mio nuovo quaderno Ogami!)

lunedì 22 giugno 2015

Il mare

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Caro Diario,
  ti svelo un segreto.
  Quando Monila mi invia il suo ultimo disegno, mi trovo un po' in difficoltà. Una bimba al mare, un gelato che cola sotto i raggi del sole, un cane che aspetta paziente: il ritratto della felicità. Quali parole posso aggiungere che le forme e i colori di Monila già non dicano?
  Allora cambio prospettiva, non più di fronte alla bimba, ma di spalle: divento il mare, il mare che viaggia, che impara, che sa e conosce. Il mare immenso e antico, il mare che abbraccia tutto il mondo e da sempre - sempre - esiste. È le emozioni affiorano, i pensieri del mare si fanno i miei, le mani cercano una penna per trascriverli.


  Finisco di scrivere, appoggio la penna, rileggo. E mi vengono i brividi: un'altra poesia, un'altra scoperta, un altro ricordo prezioso.


    Adesso andiamo assieme da Monila a leggere come è nato il suo disegno!

(-8; determinazione: costante; umore: marino; sorriso del giorno: pittura&poesia!)

venerdì 19 giugno 2015

#29: nulla di nulla, forse

Caro Diario,
  da me avrai solo la totale verità, lo giuro (e spergiuro).
  Non ho combinato nulla di nulla. Cioè: nulla di ciò che ti avevo promesso. 
  Eppure non mi sento in difetto, non provo pentimento, non sono affatto dispiaciuta. Perché nel frattempo ho fatto altro, tanto altro, mi sono divertita, mi sono arricchita e ho passato del bel tempo da sola e in ottima compagnia.
  In questi giorni un fascio di pensieri vecchi si sta trasformando in una nuova consapevolezza. Tutti i nodi vengono al pettine, dopo tanto tribulare, strattonare, lacrimare (chi non lacrima quando gli tirano i capelli?!) quasi per magia. In realtà il lungo percorso intrapreso - quasi inconsapevolmente - tre anni fa, mi sta portando in un posto bellissimo: al centro di me stessa e, da qui, nel resto del mondo. A braccia aperte e con gli occhiali da sole sul naso.
  Ogni cosa, bella o brutta, prende un significato e regala una promessa. Questo è il mio obiettivo a lungo termine e sono sulla buona strada.

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  Il Punto Della Situazione è statico (vedi sopra). Sistemo i documenti dell'archivio, almeno così credo: in realtà il marito tiene in serbo uno scatolone di vecchi documenti, per allietare le mie insignificanti giornate - benedetto lui. Devo ricominciare da capo: nuovo giro, nuovo gettone! I miei esercizi del mattino sono ancora a quota zero. Ho fatto ricerche in internet, però, e immaginato di farli: vale? E i pennelli... son lì al loro posto, esattamente come prima. 

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  Per settimana prossima prevedo:
  1. aggiornare l'archivio
  2. arruolare un personal  treiner cattivissssssimo 
  3. ricordarmi che oltre allo studio e alla scrittura ci sono altri passatempi piacevoli


(-11; determinazione: appannata; umore: solare; sorriso del giorno: la consapevolezza)

mercoledì 17 giugno 2015

Un amore di coperta {u.f.f.a.}

Caro Diario,
  prendi già una pastiglietta antiacido: sto scrivendo con le dita intinte nella melassa.
  Questa è la storia di una coperta d'amore. Iniziata tanto tempo fa, incompleta per uno strano scherzo del destino, ripresa e mutata nei suoi colori almeno due volte, disfatta e rifatta altrettante volte, bagnata di lacrime (di rabbia, quando mi accorgo che il colore finisce e non esiste più), infine, finita.

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  La penso e la desidero per riscaldare le fresche notti di primavera e d'inizio estate, e dare un tocco di romanticismo al nostro nido d'amore (ahahah! Ehm).
  È una coperta all'uncinetto - se ancora non lo sai, amo con tutta me stessa le coperte all'uncinetto - fatta di tante piastrelline granny square di colori diversi e unite con la tecnica del mosaico. Perché amo con tutta me stessa anche il mosaico, da sempre.
  Unire uncinetto e mosaico in un unico oggetto mi rende la persona più felice e innamorata del mondo. Vuoi sapere come fo? Ecco qui: 
  1. Scelgo un disegno da realizzare.
  2. Traccio su un quaderno a quadretti lo schema del disegno, per sapere sapere con precisione quante e di quale colore saranno le  tessere-piastrelle all'uncinetto.
  3. Inizio a realizzare le tessere-piastrelle del disegno centrale, unendole l'una all'altra man mano. 
  4. Quando il disegno è completo, aggiungo delle tessere-piastrelle per ottenere una superficie quadrata.
  5. Continuo a lavorare il contorno del quadrato centrale come se fosse una grande granny square.
  6. Raggiunta la grandezza desiderata, taglio il filo, lo nascondo e "spilucco" tutti i fili sul retro della coperta.
  7. Stendo la coperta d'amore sul letto... et voilà!
  Cosa dici, mio caro Diario?
  Pensavi facessi una dichiarazione d'amore a mio marito!
  Non farmi ridere...




(-13; determinazione: a lungo termine; umore: romantico; sorriso del giorno: mosaico all'uncinetto!)

lunedì 15 giugno 2015

Un divertimento al giorno

Caro Diario,
  cosa fai nel tuo tempo libero?
  Ho un sistema infallibile per non sprecarlo: trovo ogni giorno qualcosa di bello da fare. Così al mattino mi sveglio col sorriso sulle labbra e ogni giorno diventa unico, irresistibile: una piccola avventura.
  Un trucchetto scoperto durante gli anni dell'università, per non perdermi nella ripetizione accecante di casa-lezione-casa-studio e non sprofondare nella noia-mobile.
  Queste sono le mie piccole avventure quotidiane:
  • lunedì pranzo e chiacchiero con un'amica di Milano
  • martedì vado al mercato ad Arona
  • mercoledì pranzo e chiacchiero con un'amica di Roma
  • giovedì esco e vado in perlustro dei luoghi che amo oppure, se piove, mi guardo un bel film in inglese (e mangio pop corn)
  • venerdì mi regalo un aperitivo vista lago ad Arona
  E così i giorni diventano dolci, il tempo si allunga e io sorrido sempre di più.

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(-15; determinazione: forte; umore: allegro; sorriso del giorno: divertimento!)

venerdì 12 giugno 2015

III d.i.

Caro Diario,
  buon terzo anniversario!
  Lo so, forse dovrei smettere di contare gli anni dall'incidente, dividendo la mia vita tra a.i. (avanti incidente) e d.i. (dopo incidente). Ma questa volta son felice di farlo: passano tre anni e imparo tante cose.
  1. Chiedere aiuto. Mai fatto prima, mai piaciuto chiedere aiuto, ma dallo stesso giorno dell'incidente non posso più farne a meno. Prima per fare le cose più elementari (lavarmi, cucinare, pulire), poi per assecondare la mia paura (passaggi in macchina), infine per vincere la mia paura. Scopro che chiedere aiuto è una cosa buona, sana e saggia. Non è un limite, anzi: è un modo per superare i miei limiti e andare oltre.

  2. Riscoprire valori. Rimanere da sola con me stessa lontano dalla vita non è facile, spesso è sfibrante, triste, devastante. Riscopro l'importanza della libertà, soprattutto la libertà di essere me stessa, di inseguire i miei sogni, di viaggiare non solo con la mente ma anche col corpo. La libertà di essere ovunque voglia andare, la libertà d'essere indipendente. Quando la perdo, capisco quanto sia parte di me e fondamentale per la mia felicità.

  3. Scoprire desideri. Sarà il silenzio, la clausura o il continuo soliloquio con me stessa... in ogni caso, cerco una via d'uscita dal pantano in cui mi trovo. La cerco dentro di me e la trovo. Anzi, ne trovo due: la scrittura e l'organizzazione. Desidero scrivere storie e organizzare spazi: mi sento più che mai me stessa.

  4. Volere bene. Voglio bene, finalmente, a me stessa grazie anche al bene che gli altri mi vogliono. Lasciarmi andare a questo sentimento mi addolcisce e mi riempie di vigore e speranza. Mi sento viva e felice. 
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  Passano tre anni e il mio incidente comincia a essermi simpatico.

(-18; determinazione: vigorosa; umore: sereno; sorriso del giorno: già 3 d.i.!)

mercoledì 10 giugno 2015

Paroaldordine: organizzare la libreria

Caro Diario, 
  mi diverto da matti!
  A tirar righe sulla lista delle cose da fare: anche la libreria è riorganizzata. Poverina, basta poco - qualche mese (o anno?) di trascuratezza - e si trasforma in un deposito di polvere e caos. Poi, come accade con le magie, basta un zic di minuti e di starnuti (entrambi centocinquanta, per la precisione) e torna come nuova: fiammante nelle sue copertine colorate e accogliente nei suoi scaffali bianchi. 
  La libreria si trova al piano superiore ed è formata da quattro scaffali accostati uno di fianco all'altro nel breve spazio tra il muro del pianerottolo e la rampa della scala.
  
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  Ogni volta che decido di riorganizzare una libreria, ragiono con attenzione sull'ordine da seguire: quali argomenti accostare, come "sfumarli" l'uno nell'altro... Dare un senso logico a tutto quanto, insomma. Dopo attenti studi ecco le mie scelte:
  1. dal basso verso l'alto - è un criterio che non uso mai (di solito lascio in basso i libri ingombranti e che non mi piacciono in maniera particolare), tranne in questa libreria: i primi tre scaffali si vedono dal basso mentre si salgono le scale e mi piace avere davanti agli occhi i libri preferiti
  2. da sinistra a destra - è un criterio che uso spesso, mi piace lasciare libri simili su tutta la lunghezza della libreria, senza soluzione di continuità: in questa libreria lo faccio solo in due casi
  3. genere e argomento - indispensabile per me, donna senza memoria: non ricordo i titoli, né le case editrici, né i nomi degli autori, ma ricordo bene l'argomento e il genere del libro
  4. cronologia - all'interno di ogni genere i libri si susseguono in ordine di tempo, da prima di Cristo a ieri; e seguono l'ordine cronologico anche i libri dello stesso autore, che trattino ovviamente dello stesso argomento
  Ed ecco come sono disposti i libri:
  • primo scaffale - (dal basso verso l'alto) religioni, mitologie, leggende, favole, fiabe, fantasy
  • secondo scaffale - (dal basso verso l'alto) romanzi storici, romanzi geografici, viaggiatori, guide turistiche, filosofia, scienze
  • terzo scaffale - (dal basso verso l'alto) romanzi al femminile ironici, autrici che amo, autori che amo
  • quarto scaffale - (dal basso verso l'alto) riviste di arredamento, enciclopedia di elettrotecnica (del marito: vietato eliminare), libri di arredamento, manuali di fai-da-te, manuali, libri per bambini
  • ultimo ripiano in alto - (da sinistra a destra) i classici della letteratura occidentale, dalla letteratura greca a Pirandello
  • penultimo ripiano in alto - (da sinistra a destra) gialli e thriller

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dal basso verso l'alto
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i miei preferiti

  Naturalmente subirà altri cambiamenti: ho intenzione di acquistare più classici, più gialli, più libri di autrici che amo, più libri di viaggiatori e più guide turistiche; ho intenzione, anche di ritagliare un piccolo spazio per le mie piccole collezioni di case, animali, borse di carta decorate e carillon. Terza intenzione: mettere delle ante di vetro alla libreria, odio la polvere e odio spolverare - le due cose assieme fan scintille. Anzi, no: starnuti.
 
(- 20; determinazione: tenace; umore: polveroso; sorriso del giorno: organizzare la libreria!) 

lunedì 8 giugno 2015

Musica

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Caro Diario,
  questa volta tocca a me.
  Sfoglio il libriccino delle poesie e scelgo questa piccola poesia. Ricordo ancora il momento esatto in cui la scrivo - era inverno, ma per me era estate - e l'occasione: il compleanno di un ex fidanzato di una mia amica, sedici anni fa.
  Lui, non lo conosco bene, è un clarinettista e ama il jazz. Io amo il jazz. Regalare una poesia mi sembra appropriato: le parole sono musica, hanno un loro ritmo, se ben usate possono suonare il jazz come le note suonate da un clarinetto. E invitano alla danza.


  Mi piacciono questi vecchi ricordi e mi piace mescolarli con i nuovi: i disegni di Monila danno un nuovo significato alle mie poesie. L'abbandono estatico della sua fanciulla va a braccetto con la mia gioia di stare tra amici e con la mia solitudine beata. Sono sicura che, tra le fronde degli alberi, si nasconde qualche fata dei boschi...

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  Vieni con me a scoprire come è nato il disegno di Monila!

 (-22; determinazione: vigile; umore: rinfrescato; sorriso del giorno: pittura e poesia!) 

venerdì 5 giugno 2015

#27 giugno come un cigno

Caro Diario,
  metto già le mani avanti.
  Questa e la prossima settimana siamo in vacanza. Dalle nostre parti significa lavori forzati: dobbiamo pavimentare il cortile e rendere più umano piacevole l'ingresso di casa. Tante per gradire.
  Via la terraccia misto cemento, via muschio e licheni, via sassi sassini e sassetti che rotolano senza sosta dentro casa, sul parquet. Benvenute beole ed erbetta, benvenuti glicine e agrifoglio, benvenute rose!
  Quindi non garantisco il buon esito del mio impegno dentro casa. Perché ancora di cose da fare ce ne sono a iosa.
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  Anche maggio vola via in un baleno e mi lascia un tantinello indietro. Ma qualcosa riesco a fare: riporto all'ovile i libri dispersi, li spolvero e riorganizzo la libreria; leggo e studio nel tempo libero, ma potrei far di meglio. Le noci sono ancora integre: faccio ginnastica per le braccia solo due volte... la pigrizia è una brutta bestia e le buone abitudini son timide.
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  Per settimana prossima prevedo:
  1. sistemare i documenti nell'archivio
  2. rassodare le braccia (tre esercizi ogni mattino)
  3. riprendere in mano i pennelli

  In linea con gli Obiettivi A Breve Termine del mese di giugno:

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(-25; determinazione: buona; umore: buono; sorriso del giorno: nuovo piano d'attacco!)

mercoledì 3 giugno 2015

Chez moi: crema di nocciole e cioccolato

Caro Diario,
  leccati già i baffi.
  Perché, sospinta dallo stesso buonsenso della riabilitazione alimentare, decido: se proprio devo peccare, pecco con stile. E, poiché voglio peccare, mi ritrovo a cercare in internet una ricetta golosa assai: la crema di nocciole al cioccolato.
  Prendo nota e una domenica mattina mi cimento. Con il marito che ronza attorno al piano di lavoro, stropicciandosi le mani e leccandosi i baffi (anche lui). Con il Baldo che s'avvicina furtivo al piano di lavoro - troppo furtivo: per poco non gli affetto via il tartufo! Mi cimento e rimango incantata,
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  Questa non è una ricetta, ma una scoperta di profumi golosi: il profumo al caramello dello zucchero di canna polverizzato; il profumo intenso delle nocciole (amo le nocciole, ma non posso più mangiarle "crude"); il profumo burroso della crema di nocciole e zucchero; il profumo serio di cioccolato fondente. Profumi, colori, sapori: un'altra magia! Dal caramello al beige, poi al marrone sempre più scuro finché non diventa crema di nocciole al cioccolato.
  Buona. Buonissima, perché fatta da me, ricca della mia curiosità e del mio stupore. Sì, va bene, anche della golosità e dell'impazienza del marito e del Baldo.
  Queste trasformazioni, da singoli ingredienti a insieme unico e armonico (in tutti i cinque i sensi), mi rendono felice come una bimba.

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(-27; determinazione: altissima; umore: gioioso; sorriso del giorno: nutella casalinga!)

lunedì 1 giugno 2015

La conquista del tempo

Caro Diario,
  riconquisto il mio tempo.
  Perduto in impegni diffusi a macchia di leopardo: ovvero, in disorganizzazione.
  Impegno quattro mesi e una settimana, ma alla fine ce la faccio: lavoro solo quattro ore al mattino per quattro giorni a settimana.
  Be', certo, non lavoro nell'ufficio di un'azienda di provincia, o nel negozio in centro città, o nella fabbrica di periferia: lavoro dal mio studio di casa, nel centro di un paese di provincia. Non ho il cartellino da timbrare, non ho colleghi con cui confrontarmi, non ho orari. Ma va bene così: è una mia scelta.
  Per non perdermi tra i minuti che passano e le ore tiranne, adotto un caro vecchio sistema - che già usavo all'università: programmo le mie giornate. Con tanto di foglio a quadretti, tabella divisa in colonne (i giorni) e righe (le ore), evidenziatori di colore diverso per ogni impegno. Lo riporto sulla mia agenda: un programma semplice, ma fondamentale per darmi una regolata e non perdermi via.
  Così ora posso raccontarti la mia giornata tipo:
  • mi sveglio alle 07.00 e per mezz'ora leggo il libro che ho sul comodino
  • mi alzo alle 07.30
  • fo un po' di ginnastica, apro le persiane di casa (quattordici), riempio la lavatrice o stendo o piego i panni, svuoto la lavastoviglie
  • fo colazione leggendo i blog che seguo
  • mi lavo, mi vesto, mi trucco (a prova di postino) e attivo il Roomba
  • inizio a lavorare alle 09.00
  • preparo da mangiare verso le 13.00/13.30 e pranzo
  Be', certo (seconda volta), non credere che ogni mattina sia sempre così lineare: indovina su quali attività mi capita a volte di scivolare in scioltezza? 
  In ogni caso, hai notato? Ho tutto il pomeriggio libero.
  Gasp. E ora come li riempio cinque pomeriggi liberi?
  Posso:
  1. leggere, studiare e fare i compiti
  2. dedicarmi ai miei interessi (uncinetto, maglia, chiacchierino, acquerello, recupero mobili)
  3. passeggiare col marito e col Baldo
  4. incontrare le amiche a pranzo, per un tè o un aperitivo
  5. andare in perlustrazione di luoghi vicini e (relativamente) lontani
  6. fare ricerche in biblioteca
  7. visitare città
  8. fare visual-shopping
  9. guardare film in inglese e mangiare popcorn
  10. scrivere
  Lo so, già scrivo per lavoro. Ma io senza scrivere per troppo tempo non so stare!

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(-29 ; determinazione: alta; umore: buono; sorriso del giorno: tempo libero)
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