mercoledì 29 agosto 2018

Melanzana, sei fritta (oppure no?)

Caro Diario,
  non so cucinare le melanzane.
  Grave pecca, lo so. Dopo averle lavate, mondate, affettate, tagliate, ri-tagliate, stufate, brasate, arrostite, fatte saltare, loro rimangono spugnose e davvero poco gioiose al palato.

  Fino a qualche giorno fa. Grazie a una ricetta passatami da mia madre, passatale da una conoscente, passatale da chissà chi.
  Facile, semplice, veloce, a prova di diversamente cuoca.
  Le melanzane diventano morbide, saporite, pronte per essere mangiate così come sono o usate come ingrediente di elaborate pietanze in versione “leggera”.

sorrisoa365giorni-ricette-melanzane-facili

  Noi le mangiamo così come sono, in barba alla dieta scaccia-guai che le vorrebbe trasformate in polpette (provo puro terrore per la cottura delle polpette; quando friggo, tendo a bruciare casa).

mercoledì 22 agosto 2018

Fuori programma. In bagno

Caro Diario,
  ti piacciono i fuori programma? Dipende.

  Sto per raccontartene uno che mi piace moltissimo.
  Come sai, casa nostra non finisce mai. La lista delle cose da fare si allunga sempre, come per un incantesimo maligno: accanto alle vecchie voci se ne aggiungono nuove. Ignorarla, a volte, è l’unica strategia possibile.

  Di sicuro sai che, dopo dieci anni delle solite cose, cominciamo a desiderare qualche novità. Nuovi divani in soggiorno, nuovi scaffali nello studio, nuovi colori un po’ dappertutto. Stiamo vivendo una fase di seria semplicità, quel gusto humor-kitch non ci rappresenta più: via pois, stupore e pseudo-originalità. Benvenuto banale, rasserenante bianco.

  Sai anche che ogni estate organizziamo una festa con amici e parenti. L’occasione migliore per fare il punto della situazione domestica, correre velocemente ai ripari per quel che si può, prendere coscienza della nostra fallibilità di esseri umani.

  È così che, con molto candore, chiedo al marito: «Ce la facciamo a dare una mano di bianco al bagno degli ospiti?» «Certo. Ma a una condizione: rifarlo completamente.»

  Ecco, questo non lo sai: da almeno un anno vogliamo dare un nuovo aspetto al bagno. Ha dieci anni, sbuffi grigi sopra il calorifero, magagne sparse ovunque, la doccia da rifare e, be’, non ci piace più. Quel verde Irlanda, per quanto bellissimo, ci stufa da morire. Allora raccogliamo idee, le confrontiamo, ne scartiamo alcune e infine scegliamo quella giusta. Sappiamo esattamente come sarà il nostro bagno – uso il futuro, perché per quest’anno non se ne parla, forse il prossimo…

  Invece.
  Spariscono: 1) il verde Irlanda della parete del lavabo, 2) il pensile sopra i sanitari, 3) i battiscopa in rovere, 4) l’odioso specchio rotondo, 5) la mensola in vetro. E già tutto si fa più ampio.
  Compaiono: a) uno specchio rettangolare con mensola in metallo, b) i battiscopa bianchi, c) due quadri sopra i sanitari, d) una finta boiserie che corre lungo le quattro pareti. La boiserie è finta, perché dipinta con smalto direttamente sulla parete; è alta 90 cm, sufficiente per farsi notare senza incombere; è grigio antracite: un abbraccio di semplice serietà che riequilibra le proporzioni del bagno.

sorrisoa360giorni-bagno-nuovo-boiserie-finta

  Mi piace moltissimo: il bagno non è più lungo e stretto, ma squisitamente quadrato! Non è più raccogliticcio, ma studiato con amore nei minimi particolari. Ed è questo, il fuori programma che mi piace di più.

  P.S. Manca la doccia: la faremo quando avrò convinto il marito dell’opportunità di disporre le piastrelle come dico io.

  P.P.S. Una sola foto e nemmeno buona, ma per un bagno piccolo, cieco e ricavato nel sottoscala (e zero macchina fotografica dignitosa) è già oro che luccica.

mercoledì 8 agosto 2018

Preferisci mentire

Caro Diario,
  come stai?
  Domanda innocua, curiosa, partecipativa – in apparenza. Insidiosa, in realtà.

  Se stai bene e dici il vero, parte un vfncl travestito da “beatateee”.
  “Come stai?”
  “Ma sì, dai, è un buon periodo. Sto bene.”
  “Beatateee. Te lo meriti propriooo. Io invece soffro le pene dell’inferno.”
  “Oh, mi dispiace! Come mai?”
  “No, guarda, preferisco non dirtelo. Non voglio annoiarti coi miei problemi. Però sono contenta per teee.”
  Sì, sì.

  Se non stai bene e dici il vero, inizia la gara delle disgrazie.
  “Come stai?”
  “Insomma, non è un buon periodo. Non sto molto bene.”
  “Ah, guarda, nemmeno io. Sto malissimo. Ma che cos’hai?”
  “Non riesco più a dormire la notte. Ormai da quattro-cinque mesi.”
  “Non dirlo a me! È un paio d’anni che di notte continuo a girarmi e rigirarmi nel letto.”
  “Le ho provate tutte, ma ancora non ho risolto.”
  “Io di più! Ho chiesto al dottore, che mi ha dato dei farmaci. Ma su di me non funzionano.”
  “Il problema, poi, è di giorno: mi sento come ubriaca, fatico a connettere.”
  “Come ti capisco! L’altro giorno per poco non facevo un incidente perché continuavo a sbadigliare mentre guidavo.”
  Avanti così, verso l’infinito e oltre.

  Perciò preferisci mentire.
  “Come stai?”
  “Tutto nella norma, grazie.”
  “Ah…”

  Non dire mai qual è la norma, fa’ scegliere: bene, male, così così, boh? – lascia fare.
  L’importante è non cadere nella trappola.

sorrisoa365giorni-tutto-nella-norma

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...