venerdì 9 dicembre 2016

Un mese di libri. Novembre a Belleville

Caro Diario,
  ogni promessa è debito.
  Prometto di non comprare libri nuovi a novembre e così fo. È dura, ma resisto. Per non sentire i morsi dell'astinenza, afferro il primo romanzo della saga Maloussène con l'intenzione di leggere tutti i sei libri, dal primo all'ultimo giorno di novembre.

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  Il paradiso degli orchi, La fata carabina, La prosivendola, Signor Maloussène, Ultime notizie dalla famiglia, La passione secondo Thérèse di Daniel Pennac
  È da un po' che non torno a Belleville a trovare Benjamin Maloussène e la sua tribù. Questa volta, come ogni volta, mi affido completamente alle parole dell'autore e m'immergo nei romanzi.
  Ammetto di conoscere Danniel Pennac soprattutto grazie a questi libri. Ma tanto mi basta. Scrive con un pennello di martora e colori, disegna fumetti che si trasformano in cartoni animati e film. Dipinge con parole i pensieri, i dialoghi, gli avvenimenti folli, e mentre leggo mi trovo al cinema o a teatro o a Parigi e vedo scorrere in immagini vivide le frasi che scrive. Sento i pensieri dei personaggi come fossero miei.
  Leggo, mi beo la costruzione delle frasi e ammiro la sua bravura.
  E Benjamin? E la tribù? E le storie? A Benjamin sono affezionata, ma non me ne innamorerei come Julie. Certo rimarrei affascinata dalla tribù: fratelli e sorelle (Thérèse, la mia preferita), la madre e i suoi amori, la famiglia adottiva dei Ben Tayeb, la famiglia del grande magazzino, la famiglia della casa editrice Le Edizioni del Taglione, la famiglia dei poliziotti buoni, la famiglia dell'ospedale. Un'enorme famiglia, solidale e stretta attorno al povero Benjamin, capro espiatorio per lavoro e di fatto.
  Un enorme punto di domanda, anzi due: 1) perché di Louna e delle sue gemelle si sa così poco? 2) che cosa ne sarà di Thérèse e dei suoi doni?
  Per fortuna l'autore sta per raccontarci nuove storie, venti anni dopo le prime. Io son pronta!

(-349 e tutto va bene)

giovedì 1 dicembre 2016

A dicembre

Caro Diario,
  si ricomincia da capo.
  Altri trecentosessantacinque giorni per fare grandi cose. Perché, al mio obiettivo originario, io ci voglio arrivare: riorganizzarmi la vita e curare me stessa, la casa, gli affetti e gli interessi. Ci sono quasi e ora più che mai so di poterci riuscire.

  Il 2016 è un anno pieno di nuove strade, traguardi superati e sogni diventati realtà. 
  È anche un anno faticoso per il fisico e per la mente. 
  Cresco, imparo molto e mi diverto.
  Scopro che essere una visionaria ha i suoi lati positivi, che l'unione fa la forza, che le cose belle ritornano anche dopo tantissimi anni, che so scegliere bene.

  Da domani trasformerò tutti i "devo" in "voglio", perché i miei impegni non sono doveri ma desideri - sì, anche quelli meno simpatici!
  Voglio dire no a tutto ciò che mi ruba tempo, spazio, soldi e energie.
  Voglio dire sì a tutto ciò che mi fa battere il cuore e saltellare di gioia come una ragazzina.
  Voglio prendermi più cura di me, del mio corpo e della mia mente.
  Voglio prendermi più cura dello spazio che mi circonda e del tempo a mia disposizione.
  Voglio spendere con oculatezza i miei soldi e le mie energie. 
  Voglio più sorrisi spensierati e meno ironia pensierosa.
  Voglio godermi la vita, finalmente.
  
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