mercoledì 25 marzo 2020

Tulipae

Caro Diario,

  tra poco spunteranno i tulipani.

Li abbiamo scelti e piantati a novembre. Se mi concentro, ricordo anche i colori: rosa, rosa-arancio, violetto, rosa screziato, bianco. Petali rigorosi o sfrangiati, sull'attenti o morbidi come burro.

Peccato non profumino, i tulipani, saprebbero di caramelle.

Ogni giorno aprirò le finestre e persiane nel sole, camminerò fino all'aiuola in giardino per scrutare il terreno: prima l'ogiva delle foglie, poi l'abbraccio che si apre, quindi la testa colorata che si spinge verso il cielo, a guardarmi.

Sarà bello avere un appuntamento mattutino con la bellezza.

sorrisoa365giorni tulipani

mercoledì 18 marzo 2020

Il cielo e le stelle

Caro Diario,

  ti ricordi le corse in bicicletta?

Sono cinque o sei bambini, io salgo in macchina e loro scendono in bici.
  Il primo che incontro, avanti di qualche metro, a testa china, il sorriso che divora il cielo, le gote rosse e le stelle negli occhi.
  Gli altri dietro, ognuno col suo stile, con le sciarpe avvolte o appese per caso, il vento li spinge da dietro, la fretta e le urla.

Chissà cosa pensa il primo bambino?
  Forse alle forme e ai colori che rotolano ai lati del campo visivo, all'aria che forma un tunnel al neon, alla gioia totale, alla voglia di volare.

Sorrido forte e con un filo di acidula nostalgia penso che vorrei aver l'audacia di divertirmi talmente tanto da riempir di stelle gli occhi e divorare il cielo col sorriso.


(Vissuto e scritto in tempi sereni.)

sorrisoa365giorni il cielo e le stelle

mercoledì 11 marzo 2020

Russii, borbottii, respiri e sospiri


Caro Diario,

  è primo pomeriggio (ma potrebbe esser mattina, l’ora del tè o sera inoltrata) e i canidi dormono.

Appena s’addormentano, inizia lo spettacolo. Prima silenzio, suspense, un preludio leggero ed elusivo a quel che verrà. Poi, piano, un susseguirsi di respiri di pancia, sempre più profondi e ritmati e lunghi. Quindi, i respiri si mettono in marcia, si fermano in gola e rullano granulosi. Se il ritmo aumenta, si trasformano in rullio di tamburi, grancasse che s’armano, oboe introverse che s’innalzano e scendono, nelle profondità del russio. 

E se il sonno raggiunge la fase dei sogni, lui (Baldo) corre sdraiato e latra tra le guance, e lei (Flora) salta, sobbalza, ulula alla luna mentre insegue la preda onirica. Dura poco ma è intenso, si scatenano e poi si placano. Gli uggiolii si riducono a borbotti, il respiro torna calmo, i corpi si quietano sui cuscini.
  Poi sospirano, beati e felici. E ne hanno ragione: sono canidi.

sorrisoa365giorni diario delle piccole cose


mercoledì 4 marzo 2020

Tra i prosciutti mi perdo


Caro Diario,

  è l’ora di pranzo, è sabato e sono al supermercato. 

Guido un carrello inaspettatamente docile e paziente, schivo altri carrellisti, intreccio trama e ordito con quattro di loro (un signore dai capelli tinti, una ragazza coi rasta medusiaci, una coppia ancora innamorata), depenno la lista della spesa, compio evoluzioni da pattinatrice tra corsie, impertinenti scalette di metallo e scelte abbastanza ponderate. Mi sto quasi divertendo.

Quando ormai non sento più echi di fame, approdo al bancone della gastronomia. 
  E senza nemmeno accorgermene, divento solo naso, narici che fremono e seguono estasiate quei meravigliosi profumi di prosciutto. File di prosciutti di Parma e Ferrarini che dall’alto spandono le loro molecole odorose… Come polvere d’oro che mi avvolge, mi pervade, m’inebria sottilmente e, impolverata, mi perdo nei ricordi passati e in divenire, mi perdo nel colore gustoso, mi perdo nella scia di un prosciutto preso dallo scaffale e appoggiato sull’affettatrice; quell’ansa di profumo scatenato mi prende. 
  Probabilmente mugugno di piacere.

Poi tocca a me e mi do un contegno. Due etti di cotto, per favore.


sorrisoa365giorni diario delle piccole cose

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