mercoledì 31 ottobre 2018

Cammin cammino

Caro Diario,
  sono in cammino.

  Nel senso che continuo a camminare, non mi fermo. Un’ora al giorno, in mezzo alla natura. Non più all’alba sul lungolago (ci rivediamo in primavera!) ma in pausa pranzo nei boschi.
 
  Acquisto scarpe e pantaloni adatti, cerco un’entrata comoda (= in piano) al parco naturale vicino a casa, faccio un paio di tentativi di orientamento per raggiungere il Lagone – perché senza uno specchio d’acqua per me non c’è bellezza.

  Il primo giorno mi perdo. Il secondo pure, e incontro un’altra anima smarrita che vaga tra i sentieri da un’ora e mezzo. Il terzo giorno studio l’incomprensibile mappa del parco e ci riprovo: eureka!

  Vado dritta: passo sotto alberi che mi scrollano addosso lunghe foglie, spero che ghiande e ricci non mi cadano in testa, incrocio tre bipedi, memorizzo pietre ricoperte di muschio. Ai bivi controllo i nomi dei sentieri – ci siamo! Vado ancora dritta, svolto a sinistra (riconosco la cappella coi fiori), poi a destra. E, poco più in là, ecco il Lagone.

  Mi siedo sulla panchina di fronte all’acqua. Beatitudine pura.

  Il ritorno è più facile, nessuna incertezza, procedo spedita. Sono contenta!

  E se piove? Se piove, come in questi giorni, continuo a camminare e non mi fermo. Cammino sull’ellittica di casa, non è la stessa cosa ma, se chiudo gli occhi e mi concentro sul respiro, vedo il sole tra le foglie, il luccichio sull’acqua e sento l’aria fresca sulle guance.
  Intanto, cammino.

sorrisoa365giorni camminare boschi

mercoledì 17 ottobre 2018

Per(e-a)fette

Caro Diario,
  è autunno – anche se sembra fine estate.

  Nel boschi cadono le foglie secche, sui banchi della verdura troneggiano le zucche, nel nostro orto le zucchine ci fanno “maramao” (ma i pomodorini rosseggiano, indefessi).

  È tempo di caldarroste (celo), divano con copertina (celo), tè speziato e torta golosa (celo). Ma non una torta qualsiasi, La Torta Pere E Cioccolato!
  Ti trascrivo la ricetta mentre assaporo l’ultima fetta.

  Prima di tutto assicurati di avere a portata di mano:
  • 150 g di zucchero (quello che vuoi)
  • 3 uova
  • 180 g di farina tipo 00
  • 1 bustina di lievito per dolci
  • 1 bicchiere di latte o yogurt bianco o bevanda vegetale
  • 2 cucchiai stracolmi di cacao amaro
  • 1 cucchiaino di cannella
  • 3 pere (quelle che vuoi, son tutte buonissime!)
  • q.b. di gocce di cioccolato fondente
  • q.b. carta da forno
  • 1 tortiera

Si inizia!
  • In una ciotola mescola bene lo zucchero e le uova.
  • Unisci poco alla volta la farina e il lievito, e mescola per eliminare i grumi (il lievito è un po’ antipatico, gli piace stare sulle sue).
  • Versa il latte / lo yogurt / la bevanda vegetale, e mescola.
  • Aggiungi il cacao e la cannella, e mescola.
  • Sbuccia le pere, tagliale a tocchetti, aggiungile al composto e mescola.
  • Ora puoi smettere di mescolare.
  • Taglia un pezzo di carta forno abbastanza grande, bagnalo e strizzalo; poi stendilo all’interno della tortiera.
  • Versa il composto (la futura torta) nella tortiera, aggiungi le gocce di cioccolato e cuoci in forno a 180* per 40’.

  Sii paziente mentre cuoce e si diffonde il suo goloso profumo: c’è chi dice che l’attesa è essa stessa un piacere.
  È pronta? Prosit & gnam!

sorrisoa365giorni torta di pere e cioccolato

mercoledì 10 ottobre 2018

Nel dubbio, rileggo

Caro Diario,
  sono in missione per conto di me stessa.

  Stufa di raccontarti le mie letture mensili, oggi desidero darti motivo d’esser fiero di me: non compro un libro (di piacere) dall’inizio dell’estate.
  Tutto inizia con una sfida lanciata nel mondo virtuale e raccolta in quello reale. Prometto di non acquistare libri nuovi finché non finisco di leggere quelli vecchi. Che poi vecchi non sono: alcuni sono intonsi, altri letti solo una volta e dimenticati per sempre, certi quasi invisibili.

  Buttare via i libri è peccato, credo da sempre e ancora adesso. Per questo i libri dis-piaciuti sono su uno scaffale apposito in libreria con le pagine rivolte all’esterno, come per scomparire. Finché un giorno decido di scardinare le mie abitudini pur assecondando le mie convinzioni: ho bisogno di alleggerire il (mio) mondo. Svuoto la libreria e passo in rassegna ogni volume per dividerli in tre grandi gruppi: “ten giò i man”, “barlesc” e “boh?”.

  I primi, quelli da non toccare perché contribuiscono alla mia struttura vitale, ci sono ancora tutti, ben allineati coi loro dorsi appariscenti.
  I secondi sono al Libraccio e, magari, già in mano a qualcuno che sappia apprezzarli più di me.
  I terzi rimangono per mesi in posizione supina sull’ultimo scaffale della libreria in attesa di giudizio.

  Con loro prende forma la mia sfida: non acquisterò nemmeno un solo brano di un nuovo libro, finché non li avrò letti tutti!  E così è: mi fanno compagnia per tutta l’estate e anche per l’autunno appena iniziato.

  Letti sette su diciannove: ne elimino due, gli altri li riscopro con piacere, uno devo ancora decidere se lo voglio nella squadra (se va avanti così, dubito).

sorrisoa365giorni libri da rileggere

mercoledì 3 ottobre 2018

Mini tacchini - ops, taccuini fai-da-te

Caro Diario,
  temo che la creatività non abiti più qui.

  Appeno lo penso, mi smentisco. Non che faccia cose straordinarie e irripetibili, anzi proprio il contrario. Voglio fare cose ordinarie e ripetibili, in cui ci sia tanto di me e una buona manciata di divertimento.

  Te la faccio breve: ogni volta che incontro una mia cara amica, mi piace regalare qualcosa fatto da me alle sue bambine. Non sempre ci riesco, non sempre ho delle idee illuminanti: loro crescono e vivono in un mondo che non conosco (solo gli addetti ai lavori sanno). Questa volta ce la fo: voglio regalar loro un quadernino. Fatto da me. Glab.

  L’illuminazione arriva e subito corro a prender l’occorrente (non si sa mai, potrebbe spegnersi all’istante):
- q.b. di fogli di carta in formato A5
- q.b. di filo di cotone rosa
- 2 strisce di carta da parati colorata (verde prato e verde chiaro)
- 2 filati di lana di colori diversi (verde e turchese)
- 6 perline di vetro azzurre
- 6 perline di vetro gialle

  Lesta, ritaglio dalle strisce di carta da parati una copertina cadauna, della giusta misura (un poco più larga del foglio A5).
  Senza por tempo in mezzo, divido in due gruppi di pari numero i fogli di carta e li piego a metà a formare le pagine. Tengo unito ogni gruppo di pagine con un filo di cotone passante nella piega delle pagine.
  Come un lampo lampante, lavoro all’uncinetto una catenella ciascuno per ogni filato di lana, lunga poco più del doppio della copertina. Annodo le estremità e vi inserisco le perline di vetro. Servono come elastico per unire copertina e pagine.
  Con abile mossa, inserisco ciascuna copertina e ciascun gruppo di pagine nella sua catenella. Ed ecco i mini taccuini!

  Piacciono alle bambine e piacciono anche a me. E a te?

sorrisoa365giorni mini taccuini fai-da-te

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