lunedì 26 gennaio 2015

#9: cose fatte a mano e con il cuore

Caro Diario,
  cambio di programma.
  Stavo per raccontarti a che punto sono con la lista delle cose da fare, degli obiettivi per questa settimana e per questo mese - insomma tutte cose molto interessanti -, quando all'improvviso il postino citofona al cancello e io mi ritrovo con un pacco di cartone tra le braccia. Lo porto in cucina, afferro la forbice e inizio a tagliare il nastro adesivo. Trovo:
  1. tanta paglia da poterci fare un nido di merli
  2. una busta con un biglietto
  3. uno, due, tre... insomma cinque pacchetti avvoltolati nel cartone e nella millebolle
  4. molto, molto cuore e mani assai sapienti
  Mi sono sentita coccolata, quasi viziata. Ancora sorrido.
  Da quando ho riscoperto quanto è bello creare qualcosa con le mie mani, cioè da quando mi sono ammalata di uncinettite acuta, mi sono capitate due cose molto belle.
  La prima è l'amicizia con persone creative: alcune si rilassano o si divertono (come me), altre sono delle vere artiste e seguono la loro indole - tutte generose e appassionate. Lo scambio di doni "fatti a mano" è un qualcosa di prezioso, che riempie il cuore e rende felici come bambini.
  La seconda è accorgermi di quanto ho imparato per diletto e curiosità: l'uncinetto, l'uncinetto tunisino, il chiacchierino, il cucito creativo, il ricamo a punto croce... da non crederci (i miei genitori ancora non se ne capacitano - mia nonna riderebbe a crepapelle, ma in fondo ne sarebbe fiera). Per la testa ho sempre qualche nuovo progetto, vorrei avere più braccia della dea Kalì e una giratempo per portarli a termine tutti, fotografarli, pavoneggiarmi un po' (tut tut) e poi ricominciare di nuovo, magari sperimentando nuove tecniche.
  Queste due cose belle mi fanno sentire ricca. 

  Cosa dici? Sei curioso di sapere cosa conteneva il pacco e chi me l'ha mandato. L'artefice (in tutti i sensi) è Monila Handmade - guarda questa tazzina, non è speciale?

sorrisoa365giorni-monilahandmade-tazza

(-5; determinazione: essa c'è; umore: esso è ottimo; sorriso del giorno: c'è posta per me!)

venerdì 23 gennaio 2015

# 8: il meteosorriso dice "Tempo di viaggiare"

Caro Diario,
  inutile guardarmi con quel cipiglio.
  Sono refrattaria ai rimproveri e ho (quasi) cancellato dal mio vocabolario mentale le parole senso di colpa.
  Ho tante cose da raccontarti - sto vivendo davvero tante novità - ma poco tempo per farlo. Non ti sto abbandonando e non devi essere geloso degli altri due blog: ho solo bisogno di riposare.
  Illusa dal potere riposante delle vacanze invernali, mi ritrovo sul finire di gennaio con: 
  • troppi pensieri in testa, 
  • tante esperienze nuove da sedimentare, 
  • progetti che scalpitano per essere portati a compimento, 
  • necessità impellenti,
  • burocrazie snervanti,
  • imprevisti prevedibili,
  • stanchezza esasperata.
  Voglio tornare all'Elba, al mattino aprire le persiane e salutare cielo e mare, e alla sera addormentarmi serafica sul letto senza pensieri in testa a tenermi sveglia.
  La mia trasmissione preferita in tivù? Quella in cui una famiglia si trasferisce dal suo paese di origine in un altro, ovunque nel mondo. Ecco. Voglio andarmene da qui. Voglio andarmene per un tempo indeterminato, prendere un aereo o un treno o caricare due valigie su Pagnottella e andar via.
  Voglio essere nella luce del sole e nel buio della notte, passeggiare in compagnia delle mie emozioni con gli occhi che zumano sui particolari infiniti del mondo.
  Voglio respirare l'aria e prendere mal di gola per il troppo ridere e il troppo urlare di gioia.
   Voglio dimenticare come sia fatta questa scrivania. 

 sorrisoa365giorni-meteosorriso-viaggiare

  Be', certo. Nascerebbero nuovi pensieri, sboccerebbero nuovi progetti, aumenterebbe la stratigrafia di esperienze, le necessità sarebbero ancora impellenti (forse). Ma sai che bello?

(-8; determinazione: provata; umore: stanco; sorriso del giorno: ehm, so che c'è, ma non l'ho ancora in quadrato)

mercoledì 14 gennaio 2015

#7: sonno

Caro Diario, 
  non riesco più a riposarmi.
  Mi prendo le vacanze invernali - la prima volta dopo secoli - e penso al lavoro. La seconda settimana, invece di fingere d'essere sorda, ascolto quella vocina petulante e cedo: ricomincio a lavorare. Mmm.
  Quest'ultimo fine settimana inizia con insonnia da troppe informazioni: la sera, invece di gustarmi un bel film rilassante, preferisco studiare e così mi addentro in argomenti ostici come un esploratore in una giungla irta di pericoli. Risultato: sovraccarico d'informazioni e valvola di ventilazione a pieno regime. Che fa rumore e mi tiene sveglia. Tutta notte. Ahhh!
  Questa notte, invece, il mio terzo livello d'inconscio è soddisfatto: finalmente dormo beata e sogno. Peccato: a un certo punto nel sogno mi capita di essere testimone di un omicidio (!) e, mentre arretro all'incedere dell'assassino (che sa che io so che lui sa), ho giusto il tempo di sussurrare "aiuto"... e mi sveglio. Alle 04.16 del mattino. Un silenzio infinito, interrotto solo dal russare del Baldo e dal rumore sordo delle mie testate sul muro.
  Morale: mi sveglio alzo dal letto con più sonno di quanto ne avevo prima di addormentarmi. Rimango imbambolata per buona parte della giornata e, anche quando posso concedermi un mini riposino, sto sveglia come un grillo. A ripetere: "Che sonno".
  Argh.

Marta Fromme

(-17; determinazione: obnubilata; umore: soporoso; sorriso del giorno: zzz zzz zzz)


 

venerdì 9 gennaio 2015

# 6: leggera come l'aria

Caro Diario,
  riesci a percepire l'alto livello di contentezza che sprigiono da tutti i pori?
  Sono così intimamente felice che stento a credere di non risplendere come una lampadina. 
  In tutti questi anni mi sono trascurata: il cervello andava a ritmi sostenuti e il corpo gli arrancava dietro. Mi sono riempita di cibo spazzatura, ho ignorato gli avvisi ripetuti e ogni parolaccia (travestita da brucior di stomaco) lanciata dal mio povero corpo un giorno sì e uno no. Ho dimenticato di averne uno solo: come tutte le macchine, se non curato s'inceppa, si arrugginisce, va in tilt, un giorno non risponde più ai comandi, devia slittando e precipita in un burrone. 
  Poi una serie di circostanze fortuite (le vacanze al mare di settembre, due chiacchiere con un'amica, un buon proposito appena abbozzato) mettono in moto un meccanismo che pensavo ormai perduto da tempo. L'amor proprio
  Amor proprio, cioè amore per se stessi, ché senza amar se stessi come si può amare gli altri e la vita? Come si può capire cosa sia l'amore per gli altri e gli effetti che fa? 
  Perciò a chi mi dice "Brava, come sei dimagrita, come hai fatto?" rispondo "Grazie, amandomi ogni giorno un po' di più." La mia riabilitazione alimentare non è una rinuncia, ma un manifesto d'amore. Sarà per questo che non mi affatica, ma mi rende ogni giorno più forte?
  In ogni caso sappi, mio caro Diario, che sono oltre la metà della mia strada: manca poco alla meta. Festeggerò premiandomi con un regalo adeguato (un libro? uno smalto lussuoso? un breve viaggio? un paio di scarpe da svenimento?), perché mai avrei immaginato di riuscirci così "facilmente".
  Sapere che posso migliorare con serenità, mi fa ben sperare che questo ritrovato amor proprio mi spronerà in molte, molte altre faccenduole.
  All'amica con cui ho scambiato quelle due chiacchiere iniziali, va tutta la mia gratitudine: senza le sue parole sempre positive, i suoi incoraggiamenti e i suoi consigli quotidiani fatico a vedermi su questa strada.

sorrisoa365giorni-meteosorriso

(-22; determinazione: affettuosa; umore: luminoso; sorriso del giorno: l'amor proprio!)
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