mercoledì 10 febbraio 2016

Tova le differenze

Caro Diario,
  trova le differenze.
  Osserva attentamente le due immagini qui sotto: è la stessa cucina, prima e dopo la ristrutturazione; quali sono le differenze?
  Ti do una mano: sono nove.

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prima e dopo la cura

  Soluzione:
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  Soluzione per chi non può capovolgere la pagina:
  1. l'altezza dei mobili: da 150 cm a 210 cm; 60 cm di mobili in più e la cucina sembra più grande
  2. le dimensioni della nicchia: da grande con tre mensole a piccola senza mensole
  3. il numero dei pensili: da zero a tre, posizionati a 210 cm, alti e profondi 40 cm, lunghi in tutto 260 cm
  4. il numero delle luci: da tre appese sotto la mensola a quattro incassate in un asse sottopensile costruito ad hoc 
  5. il rivestimento del piano: da legno listellare a legno listellare rivestito di resina bianca spatolata (si vede un esempio del piano di legno, usato come tagliere)
  6. il rivestimento della parete: da smalto a resina bianca spatolata
  7. la disposizione dei mestoli: da appesi a una barra sopra i fornelli a inseriti in un vasetto ameno
  8. il miscelatore: da semplice e fisso a figo e allungabile
  9. il lampadario: da fruttiera bianca riadattata a lampadario nero acquistato (la fruttiera è ora sul tavolo e funge da fruttiera - mi par giusto)
(-287; determinazione: determinata; umore: emotivo; sorriso del giorno: giochiamo!)

domenica 7 febbraio 2016

Settima settimana, di esperimenti, sport pericolosi e febbre

Caro Diario,
  ti scrivo da sotto il piumone*.
  La settimana è ancora in corso, ma so già come andrà a finire. Finirà come tutte le altre.
  Si assomigliano tutte, ed è qui il bello: trovare un modo per rendere diverse le somiglianze.
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  L'esperimento funziona ed è un gran successo! Ogni giorno, per mezz'ora al mattino, mi prendo cura di una stanza: la riordino e la rendo più carina, piacevole da vedere e da vivere. 
  L'esperimento funziona solo nei giorni di vacanza, però: in tutti gli altri il mio pensiero e le mie intenzioni sono rivolti al lavoro. Un vero peccato, sento di poter dedicarmi a entrambi senza rinunce.
  Il lavoro riprende con nuove sfide, nuovi incontri, nuove entusiasmanti prospettive. 
  Il lavoro riprende, più tumultuoso che mai. Qualcuno apre le dighe e gl'impegni si precipitano in una corsa liquida prorompente. Il rafting lavorativo non è il mio sport preferito - soprattutto quando sento il bisogno di ristoro. Ma imparo in fretta le regole di base e non mi capovolgo - rischio un paio di volte.
  Il riposo arriva quando meno me l'aspetto. Un colpo di tosse, il naso che cola, la fronte che scotta.
  Il riposo arriva forzato, provo a oppormi, ma è meglio desistere. Ecco perché ti scrivo da sotto il piumone - con un berretto di lana in testa e una bottiglia d'acqua vicina.
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  Prometto che nelle prossime settimane mi prenderò cura della casa e del lavoro ogni giorno, cinque giorni su sette, perché entrambi mi danno delle sensazioni piacevoli.
  Non mi dedicherò più a "sport" troppo avventurosi e potenzialmente pericolosi per me.
  Studierò le sfumature di significato della parola "ristoro" e ne terrò conto.
  Augh.

(-290; determinazione: obnubilata; umore: caldo; sorriso del giorno: evviva la febbre!)

* Scrivo queste parole mercoledì 3 febbraio in preda alla febbre e pubblico solo ora per ovvi motivi.
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