mercoledì 22 febbraio 2017

L'armonia è profumata

Caro Diario,
  la mia campagna a favore di una casa profumata continua.
  Ti fo una domanda: qual è il profumo dell'armonia?

  Io lo so. Sa di fiori, di scogli ammorbiditi dal mare, di coste frastagliate colpite dalle onde, di spruzzi d'acqua, di scintillii di sole. Sa di ricordi dorati, pace infinita e rinascita.
  Un profumo delicato, ma tenace - dal colore verde rame.

 Me ne accorgo quando sposto in camera il vasetto con il residuo di olio profumato di Acqua dell'Elba: è poco, ma basta per accogliermi con una carezza la sera e poi, di nuovo, al mattino.
  E io mi sento in pace con me stessa e con il mondo.

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mercoledì 15 febbraio 2017

La serendipità è una coperta bislacca

Caro Diario,
  conosci la serendipità?
  È la capacità di cogliere e interpretare in modo corretto un fatto importante ma inatteso e casuale.
  Senti questa. Una sera me ne sto sul divano pronta a gustarmi un buon film e gli ultimi giri della coperta per il marito. Però la lana verde finisce sul più bello e la coperta rimane incompleta! Non mi resta che cercare un nuovo filato, del tono di verde il più possibile identico a quello che non c'è più. Ne farò una scorta consistente, perché quel colore mi piace assai.
  Nel frattempo, però, le mani fremono, non sanno star ferme e si muovono nell'aria cercando di uncinettare l'ossigeno. Che frustrazione! Cerco di calmare l'istinto uncinettoso distraendomi su Pinterest. E gli occhi colgono subito l'immagine di una coperta bislacca, fatta di quadrotti di lana dalle mille sfumature legati assieme da cornici nere.
  ZOT. Fulminata.

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  Ho una collezione di gomitoli multicolori inutilizzati - mi piacciono ma non so mai che cosa farne (assieme alle tinte unite non rendono). Ora lo so: una coperta bislacca!
  Faccio tante piastrelle granny square da nove giri, grandi più o meno 18 cm, legati assieme da un giro di filato bianco ciascuno. 
  Che gioia! Che divertimento! 
  I gomitoli ringraziano e le mie mani pure.

mercoledì 8 febbraio 2017

La delusione l'è una bruta roba

Caro Diario,
  sono stufa della delusione.
  Non della mia delusione (non è un sentimento tra i più gettonati da queste parti), sono stufa della delusione altrui.

  La delusione presume un'aspettativa e io mi aspetto poche cose, piuttosto le vivo. Di sicuro non mi aspetto alcunché dalle persone che incontro, preferisco conoscerle e scoprire se può esserci uno scambio reciproco.
  Ecco, sì, sono delusa dal maltempo, quando aspetto da sei giorni la gita in moto della domenica e poi piove. Ma non sono delusa da avvenimenti che posso in una qualche maniera controllare: se non vanno come desidero, c'è sempre un motivo - mio.

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  Una volta mi dicono d'esser delusi di me - me lo dice una tipa che non perde un secondo del suo tempo ad ascoltarmi davvero. Un'altra volta mi chiedono se sono delusa di loro - risponderei che sono  ben altro che delusa, ma ripiego sulla risposta più facile (da accettare) e dico sì. Queste le mie esperienze dirette.

  Sono stufa della delusione altrui. Sono stufa delle persone deluse dal comportamento di altre persone; come dire: "Mi aspetto che tu sia un certo tipo di persona; se non lo sei, mi deludi".
  Lo trovo così presuntuoso, appioppare agli altri le nostre aspettative, senza nemmeno voler perdere tempo a conoscerli, gli altri. Si presume, si spera, ci si aspetta... nel centro di un piccolo regno, come la Regina di Cuori al di là dello specchio.

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mercoledì 1 febbraio 2017

Un mese di libri. Gennaio emotivo

Caro Diario,
  quanti libri ci sono in un mese?
  Perché non iniziamo a misurare i mesi in libri letti, invece che in giorni vissuti? Così i trentun giorni di gennaio diventano mesi e anni e il tempo si dilata e quelle mezze ore al mattino e di sera li trasformano in una vita intera, più un'altra e un'altra ancora.
  Mentre leggo, vivo una vita intensa e sento sensazioni forti e potenti.

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  Leggo Harry Potter e l'Ordine della Fenice, Harry Potter e il principe mezzosangue e Harry Potter e i doni della morte di J.K. Rowlings e non passa volta che non mi commuova. Sono i romanzi più duri e dolorosi di tutta la saga. La rabbia, la paura, l'isolamento, l'incomprensione e il profondo dolore di Harry riempiono le parole e vibrano nelle pagine. Mi rivedo leggere per la prima volta il primo romanzo e vorrei avvisarmi: non lasciarti ingannare, ora sorridi ma dopo piangerai.
  Mi commuovono e m'inducono a ragionare. Tremendi, ma belli.

  Devo partire per un breve viaggio e decido di acquistare un libro in stazione, tra un treno e l'altro. So già quale: Come un romanzo di Daniel Pennac. Ché quando piace un autore, si vuol colmare ogni distanza. Lo leggo in tre giorni e mi fa molto pensare, soprattutto dal punto di vista del narratore. La curiosità, la sospensione del "potrei dirtelo, ma non ora", la preda adescata e appesa all'amo... La lettura dev'essere una scelta consapevole, non una tortura.
  Ed è vero: la mia curiosità e la facilità con cui immagino mondi irreali (eppur veri!), mi rendono una lettrice instancabile fin dai tempi delle elementari. Le mie giornate sarebbero più spoglie e spigolose senza un buon libro.
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