questo archivio non s'ha da finire.
Sarà anche vero che "le legura sensa cur, la sa ciapa a tutt'i urr", ma questa storia incomncia a farsi mooolto lunga.
Stamane mi alzo con un mazzo di punti esclamativi piantanto in testa:
- ma le riviste superstiti (tutti i CasaFacile e i cataloghi Ikea dal 2008 a oggi), dove le metto?
- E i libretti d'istruzione dei vari elettrodomestici, grandi o piccoli che siano, saranno comodi da prendere, in quella scatola di latta?
- Perché mai i portariviste Kassett non sono compatibili con gli scaffali Billy (entrambi Ikea)?
- Potrà essere utile questo vecchio portadocumenti a più tasche abbandonato al suo destino?
- Le etichette, le lascio bianche o le coloro?
- Riuscirò a riciclare egregiamente i vecchi portarivista Flyt e, soprattutto, come?
Non posso nascondere, mio caro Diario, che la prima e la terza domanda mi causano un certo nervosismo: quando finalmente individuo i contenitori giusti, questi son fuori produzione - come le scatole con coperchio Kassett, quelle basse e perfette per contenere fogli A4 (e le riviste). Oppure non calzano a pennello coi mobili in cui devono stare - come i portariviste Kassett, che in sette occupano lo spazio di otto Flyt, senza nemmeno riempirlo bene.
Ormai è chiaro: soffro di una forma acuta di horror vacui. Certi spazi vuoti m'innervosiscono.
Nel corso della giornata, la nebbia in parte si dissipa:
- le riviste di CF andranno sugli scaffali superiori della Billy, divisi per anno in portariviste verticali;
- i cataloghi Ikea pure, vicino ai CF e ai libri d'arredamento;
- i libretti d'istruzione li smisterò in piccole scatole, suddivisi per tipologia (piccoli elettrodomestici, grandi elettrodomestici, mobili);
- il vecchio portadocumenti sarà perfetto per tappare il buco;
- le etichette staranno meglio bianche, mi sa;
- i vecchi portariviste andranno bene per i CF & Co., ricoperti e rinforzati sul fondo.
(-299; determinazione: nebbiosa; umore: opaco; obiettivo: riorganizzare l'archivio; risultato: sempre in fieri)