mercoledì 1 luglio 2020

Sapone liquido

Caro Diario,

  ho liquidato una saponetta.

Amo le saponette, se sono profumate e naturali ancor di più. Mi piace scartarle e annusarle, mi piace sentire – lavaggio dopo lavaggio – perdere la loro forma originale, arrotondarsi e assottigliarsi come ostie oblunghe.
  Le uso finché delle ostie non rimane che qualche bolla di schiuma. Poi passo a un'altra.

Ma quando un esperimento chiama, non c'è piacere che tenga: ho cambiato stato alla saponetta di latte di giumenta, da solida è diventata liquida. Più che altro assomiglia a uno slimer bianco, direi.
  Il procedimento è facile: acqua sei volte il peso della saponetta, la saponetta, una grattugia à la julienne, una pentola adeguata, l'imbuto, contenitori vari.

  1. Grattugio la saponetta in un piatto.
    È stato più facile di quanto immaginassi: credevo che il sapone opponesse resistenza, invece era docile – o forse rassegnato?
  2. Sciolgo le scaglie di sapone nella pentola con 100 gr di acqua e mescolo.
  3. Alle prime bollicine, aggiungo altra acqua e mescolo [e ripeto finché diventa liquido].
  4. Quando rimane solo un liquido trasparente con una schiumetta in superficie, immergo il frullatore, frullo e magicamente si monta come le chiare d'uovo!
    Sorpresona.
  5. Con l'imbuto riempio di sapone liquido i contenitori a stantuffo e verso quel che rimane nel barattolo di vetro.
    Soddisfazione a livelli eccelsi.
Pi-aaa-ceee. La prossima volta, però, aggiungo più acqua...

sorrisoa365giorni-come-liquidare-una-saponetta


mercoledì 27 maggio 2020

Piovono pancake

Caro Diario,
  se proprio deve piovere di domenica, che siano pancake.

  Di solito è il marito a prepararli e il marito è decisamente più bravo di me a cucinare. Ma in queste domeniche dorme fin che può e si alza dopo di me e io ho voglia di pancake. Sicché imparo a farli.

  La ricetta è nel quaderno, in cucina; la pagina ha un'orecchia in alto a destra ed è macchiata d'uovo e di burro. Prendo gli ingredienti, li appoggio sul piano della cucina e seguo le istruzioni. Separo i tuorli dagli albumi – che sensazione sgradevole! –, monto i bianchi a neve ed è una scoperta fantastica: le uova sono magiche, si trasformano in mille modi diversi pur rimanendo uova.

  Quando la spuma bianca è pronta, la incorporo nell'impasto, con lentezza, osservando, in attesa. Ne esce qualcosa di meravigliosamente gonfio e pastoso e soffice. A fuoco basso, il burro si fonde dolcemente nei pentolini e la casa si riempie di glorioso profumo dorato.

  Una cucchiaiata in un pentolino, un'altra cucchiaiata nell'altro pentolino. Premo un po' con la paletta, si formano delle graziose grinze, come collane di Venere preziose.

  Le giro, un po' d'impasto si attacca al bordo del pentolino, e aspetto. Sono pronti!

sorrisoa365giornipancake a colazione

mercoledì 20 maggio 2020

Poesia mattutina

Caro Diario,
  il momento più poetico è il mattino tra le quattro e le sei, quando partecipo a un concerto dal letto.

  Si svegliano e fanno le prove, in ordine sparso, sovrapponendosi, senza tregua. Appena pronti, inizia l'assolo, cui segue un duetto, cui corrisponde il coro e di nuovo l'assolo con i coristi in sordina.

  Fischi, trilli, allunghi, tremolii, vibrati, gorgheggi... Cantano come ricami, le note che disegnano spartiti nel cielo, il cielo che pian piano da blu diventa azzurro-grigio, e poi via via sempre più chiaro...

  Me ne sto a letto, gli occhi chiusi, e seguo il loro canto. Cullata da questa bellezza, ogni giorno diversa, smetto di pensare.

  Gli uccelli là fuori, nel silenzio totale, colorano gli inizi di questi giorni sempre uguali.

sorrisoa365giorni poesia del mattino

mercoledì 13 maggio 2020

Paesaggi

Caro Diario,
  com'è il tuo paesaggio uditivo?
 
  Te lo chiedo perché ormai il paesaggio visivo è obsoleto. Se non vuoi dar di matto, meglio non pensare all'orizzonte di casa sempre uguale a se stesso, immobile, statico. Certo, cambia la luce – da fredda diventa calda, con mani lunghe che illuminano anche gli angoli bui, e poi di nuovo fredda –, cambiano i colori – più verde delle foglie e più rossi, lilla, gialli, rosa, bianchi dei fiori che sbocciano imperterriti – ma nulla più.

  Mi concentro invece sul paesaggio uditivo: gli uccelli che cantano; il vento sulle persiane sganciate; la musica dalle finestre aperte dei vicini; rari scampanellii; qualche sirena d'ambulanza. Se sono fortunata le voci dei bambini mentre giocano, qualche parola urlata a distanza dai balconi, forse qualche risata timida e discreta.

  Il mio paesaggio uditivo comprende anche la lavatrice di notte, la lavastoviglie di sera, il forno di giorno, lo spruzzino di igienizzante a ogni ora e l'acqua che scroscia sulle mani, spesso.
  La Flora che abbaia ai gatti, il Baldo che abbaia al citofono, il cuore che corre più o meno forte, il respiro che va con regolarità, il trapano che buca, l'aspirapolvere che pulisce, la tivù che distrae.

  Il mondo là fuori corre, noi qua dentro rimaniamo fermi.

sorrisoa365giorni paesaggi uditivi

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