giovedì 7 febbraio 2013

Chez moi #10: sciopero

Caro Diario,
 in questa casa oggi si fa sciopero.
 Il primo sciopero inizia di mattina: il Baldo storce il naso di fronte alla sua colazione. Manca il profumo, manca l'aroma, manca la dose di bocconcini, manca il tocco da chef! Quindi fa due passi indietro, si gira, mi guarda con occhio accusatore, mi lancia un "Pfui" e se ne va. Preferisce dormire a stomaco vuoto per tutto il giorno, piuttosto che mangiare quella sbobba.
 Mentre i suoi succhi gastrici gorgogliano nel vuoto, io m'accorgo che è giovedì, il giorno in cui cerco di farmi crescere una buona dose di voglia-di-cucinare. Ma non ci riesco, mi accorgo che ogni volta è più una sfida che un piacere. Ha senso tutto ciò? Invece di cercare una risposta a tale dilemma, decido di far sciopero anch'io. Ergo, oggi niente Chez Moi, nada, niet, zero, zerella.
 Il marito accoglie questa notizia con enorme dispiacere, mi accusa di averlo illuso, è ferito nel suo orgoglio di assaggiatore ufficiale, rimpiange il tempo perso a simulare di fronte allo specchio la faccia di-chi-apprezza-le-schifezze-culinarie-della-moglie-sennò-non-cucina-più. E decide di far sciopero: si siede sul divano con sguardo perso ("E ora cosa mangio?" si legge), incrocia le braccia, le scrocia, si sdraia su un fianco e ronfa. Sta ronfando ancora adesso.
 Triplice sciopero in dodici ore. Tutto per colpa del cibo. Dà da pensare.


(- 319; determinazione: svanita; umore: luminoso - merito di un'ottima notizia; obiettivo: cucinare: risultato: zerella)

2 commenti:

  1. Risposte
    1. Alla fine il Baldo ha saltato pure la cena (stessa sbobba). Io ho agguantato un paio di fette di prosciutto cotto - e ora i miei succhi gastrici fanno a gara con quelli del Baldo a chi salta più in alto. Il marito s'è svegliato e s'è fatto un piattino di petto di pollo al limone. Un profumo da svenire.

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