mercoledì 24 luglio 2013

La donna degli esperimenti

Caro Diario,
 ecco qui la donna degli esperimenti.
 E' vero che son pigra, ma anche abbastanza curiosa. E a volte certi guizzi (preoccupanti) mi portano a sperimentare, provare, tentare: di solito le cose più improbabili.
 Quelle di cui voglio parlarti, hanno come oggetto l'olio di lino.

 Esperimento #1
 Incrollabile scettica, devo sempre provare sulla mia pelle le novità. Come quella volta che decido di seguire pedissequamente il settimo comandamento della nuova dieta: fare una ricca colazione e aggiungere il beverone salvavita. Bene, parto in quarta: acquisto una bottiglietta d'olio di lino (da tenere rigorosamente in frigorifero, altrimenti perde ogni proprietà, mi avvertono), una confezione di lecitina di soia in granuli e un succo di frutta all'ananas. Ci siamo. Il mattino dopo espongo il tutto sul tavolo e, con movimenti sicuri e precisi, preparo la pozione magica. Un quarto di olio di lino, tre quarti di succo d'ananas, due cucchiaini di lecitina. Scechero, scechero, scechero. Che strano odore, scechero, scechero. Pronto! L'odore è poco piacevole, meglio trattenere il respiro. Avvicino il bicchiere e inizio a bere. Glu (mpf), glu, glu (miodio, che schifo), glu (è viscido, granuloso, appiccicoso). Bleark. Sospendo l'esperimento, corro in bagno e... Vabbe', esperimento non riuscito. Il sapore e l'odore di olio di fegato di merluzzo andato a male mi accompagna fino a sera. Disgust.

 Esperimento #2
 Cosa me ne faccio di un litro d'olio di lino? Pensa che ti pensa, passano le settimane, il ricordo sconvolgente del beverone sbiadisce e la curiosità mi gioca un altro scherzo. Da qualche parte leggo che l'olio di lino fa bene ai capelli. Così un mattino, non si sa per quale motivo, decido di cospargermi la chioma del suddetto olietto. Dopo la doccia agisco con l'esperimento: apro la bottiglia, ne verso qualche lacrima nella mano (è spesso, codesto olio) e mi accingo a ungermi i ricci. Di positivo c'è che non cola (troppo denso), che il Baldo appena riesce mi lecca deliziato la testa, e che legati in una coda di pony i capelli stanno in ordine. See, per poco. Appena si asciugano, quello inizia ad agire, e il marito appena rincasato mi chiede: "Giornatina difficile?". Non particolarente, perché? Mi guardo allo specchio. Ussignur. Ricci indiavolati, come aspidi di Medusa immersi nello strutto. Calma, l'esperimento non è finito. Procedo con la fase numero due: lavare i capelli e osservare il risultato. Ecco, togliere quell'odioso odore di olio di fegato di merluzzo andato a male è molto impegnativo. Ma il risultato mi piace: ho una chioma lucida e gonfia, con bei riccioloni spessi e morbidi.
Esperimento riuscito.


(-164; determinazione: caparbia; umore: ballerino; obiettivo: sperimentare; risultato: ottenuto)

1 commento:

  1. Morale, mai cedere ai fallimenti ma vedere le cose sotto altri punti di vista :-)

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