mercoledì 2 gennaio 2013

Ops

Caro Diario,
 sto aspettando con impazienza l'ora giusta per buttarmi a capofitto sul mio spuntino confortante della sera.
 Perché? Perché poco fa, passando davanti allo specchio, intravedo la mia immagine riflessa e quel che noto mi getta in uno stato di totale sconforto. Se mi vedessi, ti intristiresti anche tu.
Descrivo:
- tuta sformata, i pantaloni ampi sfiorano i polpacci con un magnifico effetto clown (parole del marito, ahimé);
- faccia stravolta, sul grigio andante, ad eccezione di quel brufolo manigoldo che rosseggia sullo zigomo (fetente);
- per fortuna non ho occhiaie! In compenso ho due virgole di trucco sbavato e depositato sotto gli occhi (ovvero quelle piccole crocette che baluginano dietro gli occhiali);
- i capelli assomigliano a un nido di chiurlo o, peggio, a un cespuglio potato malamente;
- e, sopra tutto, a completare l'opera con la sua magnificenza, un bel maglione lungo e informe che fa pendant con la parte centrale del mio corpo, altrettanto informe.
 Sigh.
 Devo correre ai ripari, e pure presto. Devo acquisire contemporaneamente le doti di Thabata, Carlà e Clio, per trasformarmi in una dea indù dalle molteplici braccia e capacità catartiche e per rendermi umana ogni giorno della mia vita.
 Forse basterebbe un po' d'amor proprio, un pizzico di criticità e dignità quanto basta per creare un antidoto anti-pigrizia.

 
 L'ora X è scoccata, mio caro Diario, finalmente posso scofanarmi i cioccolatini assortiti - avanzati dalla cena di due sere fa - senza sensi di colpa, ma con molti pensieri rutilanti su cui riflettere.

(-325; determinazione: alta; umore: rosa cipria; obiettivo: riconquistare la mia dignità; risultato: in fieri)

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