mercoledì 11 marzo 2020

Russii, borbottii, respiri e sospiri


Caro Diario,

  è primo pomeriggio (ma potrebbe esser mattina, l’ora del tè o sera inoltrata) e i canidi dormono.

Appena s’addormentano, inizia lo spettacolo. Prima silenzio, suspense, un preludio leggero ed elusivo a quel che verrà. Poi, piano, un susseguirsi di respiri di pancia, sempre più profondi e ritmati e lunghi. Quindi, i respiri si mettono in marcia, si fermano in gola e rullano granulosi. Se il ritmo aumenta, si trasformano in rullio di tamburi, grancasse che s’armano, oboe introverse che s’innalzano e scendono, nelle profondità del russio. 

E se il sonno raggiunge la fase dei sogni, lui (Baldo) corre sdraiato e latra tra le guance, e lei (Flora) salta, sobbalza, ulula alla luna mentre insegue la preda onirica. Dura poco ma è intenso, si scatenano e poi si placano. Gli uggiolii si riducono a borbotti, il respiro torna calmo, i corpi si quietano sui cuscini.
  Poi sospirano, beati e felici. E ne hanno ragione: sono canidi.

sorrisoa365giorni diario delle piccole cose


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