mercoledì 13 marzo 2019

Il tornado Flora

Caro Diario,
  ti presento Flora.
  Quattro zampe, orecchie lunghissime (e delicate), occhioni sofferenti (ora curati), concentrato di energia piroettante, ringhiante e russante. È con noi ormai da tre mesi e ancora la ripresa è lontana.

  Non è una cagnolina, è un tornado.
  • Quando dorme, ringhia, sbuffa, si lamenta, abbaia, uggiola – e sveglia tutti. 
  • Poi le va storto qualcosa in gola e sembra un aspirapolvere ingolfato e pare strozzarsi senza rimedio: si spaventa lei, ci spaventiamo noi, ma finisce subito. 
  • Al mattino, per la felicità, piroetta come una ballerina classica e saltella se le accarezzi la schiena. 
  • Poi ringhia contro tutti (Baldo in primis) e se si spaventa cerca rifugio (sulla cuccia del Baldo).
  • Si mangia orecchie e zampe per nervosismo, si fa curare con rassegnazione impaurita.
    Arriva da una vita travagliata – scelta e cresciuta da un cacciatore, abbandonata perché “incapace”; scelta da una coppia tranquilla, abbandonata per “impossibilità”; scelta da noi dopo un anno in rifugio e mai più abbandonata.
  Ha sempre fame, è educata ma selvatica, diffidente e poco speranzosa, combatte sempre per la sua autoaffermazione.

  In questi mesi ci cambia la vita, abituarci è per tutti difficile ma la gioia di vedere quella codina scodinzolare è immensa. Per tutti, anche per il Baldo.

sorrisoa365giorni curare gli affetti cani

mercoledì 20 febbraio 2019

Lavori in corso: il soggiorno #2

Caro Diario,
  i numeri non mentono.
  Due sono le mani in un umano; quattro o cinque sono le domeniche in un mese; infinite all'ennesima potenza le idee nella mia testa.
  Abbiamo voglia di semplicità, armonia, praticità e bellezza, ma solo due mani, poco tempo e ancor meno energie: eppure i lavori in corso in soggiorno continuano, tra qualche sosta (lunga mesi o anni).
  Dopo il mobile tivù, cambiano faccia anche le altre pareti. È passato del tempo e ora te ne racconto.

  Il camino c'è. 
  Scegliere l'inserto per trasformare un buco nel muro contornato da una cornice in cemento è più facile del previsto: ci piace un solo modello e, per nostra fortuna e gioia, è l'unico compatibile. Non ci resta che: togliere la lastra di compensato dalla bocca del camino, pulire la canna fumaria, costruirne una nuova (a norma), costruire il basamento, realizzare i profili e la lunetta superiore in acciaio, incrociare le dita nella speranza che non piova o nevichi.
  Il giorno del montaggio nevica, ma poco: in poche ore il camino è inserito, collegato alla canna fumaria e funzionante! Da quel giorno continua a lavorare tra scoppiettii, baluginii e qualsiasi altra cosa finisca in "ii". 
  Non solo, acquista carattere: appendiamo sopra alla mensola il vecchio specchio rotondo. Lo specchio è grande, arriva fino alle volte in mattoni, illumina e alza lo sguardo: una meraviglia. Dal divano mi diverto a scrutare l'altro soggiorno e, quando attraverso la stanza, vedo un'altra finestra e un'altra porta d'ingresso e tutto sembra più ampio. Sulla mensola, sui lati dello specchio, le nostre LavaLite, uniche macchie di colore sulla parete in bianco-nero.

sorrisoa365giorni soggiorno camino

  Il divano grande si ammorbidisce. 
  Ce ne facciamo una ragione: è vecchio, ma resistente; è ingombrante, ma comodo; è fisso, ma se ne andrà presto (dove, ancora non sappiamo). Un rivestimento verde, una trapunta e dei cuscini ecru, qualche cuscino colorato. Ai lati due cubi appesi (anche loro di recupero) fungono da tavolini-scaffali: dentro libri di giardini, orti e fotografie, sopra una piccola lampada bianca e un cofanetto di vetro con selci. Sopra al divano, emigra dalla parete di fronte uno dei miei quadri preferiti, una grafica in bianco-nero (altro regalo): ora, finalmente, posso gustarmela.
  Lo cambieremo, questo divano. Forse con un divano-letto per le notti afose e per ospitare amici. 

sorrisoa365giorni soggiorno divano grande

  Il divano piccolo si colora.
  Si riempie di coperte all'uncinetto, ha quello stile simil-boho che, in fondo in fondo, mi rispecchia. Il tavolino delle lane a destra rimane al suo posto. Il tavolino nero a sinistra sostituisce gli sgabelli impilati (ora nel patio, ricoperti di piante): di fronte alla porta d'ingresso, saluta con una scatola in lacca cinese (un altro regalo), ciotoline e un profumo per ambienti, tutti nei toni del giallo. Sopra al divano appendiamo due disegni a china molto cari: sono di mio suocero e rappresentano uno scorcio di Arona e l'isola di San Giulio. 
  Cambieremo anche lui: è vecchio, stanco, appesantito dagli anni. E ha le gambe storte.

sorrisoa365giorni soggiorno divano piccolo

  Non è ancora ultimato, ho tante altre idee da realizzare (nuovi divani, nuove tende, nuove lampade), ma già così il nostro soggiorno ci rispecchia  e ci piace di più.

mercoledì 23 gennaio 2019

Daje

Caro Diario,
  “finché c’è vita, c’è speranza” dicono.
 
  Lo dico anch’io, mentre il freddo, il buio, la pioggia, la neve, il vento e la dermatologa mi mettono i classici bastoni tra le ruote le gambe.

  La brutta stagione mi ruba il piacere di camminare lungo il lago al mattino, nel silenzio (zero folla), nella pace (zero traffico), in un quadro vivo e illuminato dal sole.
  Dopo un anno di ragionamenti, trovo la soluzione: mi alleno nei boschi in pausa pranzo, nel silenzio (zero folla), nella pace (zero traffico), in un racconto fantasy popolato da folletti.

  La mia nuova (sottolineo nuova) pelle ultra delicata mi ruba anche questo piacere. La dermatologa elenca una serie di divieti: no sole, no freddo, no vento, no boschi, no acqua (immagino valga anche per il sudore). Accipicchia, sono spacciata.

  Sto meditando di prendere un tapis roulant: non sarà meraviglioso come ammirare l’aurora sul lago o riconoscere gli alberi, ma almeno cammino.
  Perché di una cosa sono certa: voglio allenarmi e non demorderò. Eccheccavolo.

sorrisoa365giorni daje

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