Caro Diario,
quanti libri ci sono in un mese?
Perché non iniziamo a misurare i mesi in libri letti, invece che in giorni vissuti? Così i trentun giorni di gennaio diventano mesi e anni e il tempo si dilata e quelle mezze ore al mattino e di sera li trasformano in una vita intera, più un'altra e un'altra ancora.
Mentre leggo, vivo una vita intensa e sento sensazioni forti e potenti.
Leggo
Harry Potter e l'Ordine della Fenice,
Harry Potter e il principe mezzosangue e
Harry Potter e i doni della morte di J.K. Rowlings e non passa volta che non mi commuova. Sono i romanzi più duri e dolorosi di tutta la saga. La rabbia, la paura, l'isolamento, l'incomprensione e il profondo dolore di Harry riempiono le parole e vibrano nelle pagine. Mi rivedo leggere per la prima volta il primo romanzo e vorrei avvisarmi: non lasciarti ingannare, ora sorridi ma dopo piangerai.
Mi commuovono e m'inducono a ragionare. Tremendi, ma belli.
Devo partire per un breve viaggio e decido di acquistare un libro in stazione, tra un treno e l'altro. So già quale:
Come un romanzo di Daniel Pennac. Ché quando piace un autore, si vuol colmare ogni distanza. Lo leggo in tre giorni e mi fa molto pensare, soprattutto dal punto di vista del narratore. La curiosità, la sospensione del "potrei dirtelo, ma non ora", la preda adescata e appesa all'amo... La lettura dev'essere una scelta consapevole, non una tortura.
Ed è vero: la mia curiosità e la facilità con cui immagino mondi irreali (eppur veri!), mi rendono una lettrice instancabile fin dai tempi delle elementari. Le mie giornate sarebbero più spoglie e spigolose senza un buon libro.