Caro Diario,
sono a casa.
Mi tocca parlare delle vacanze al passato. Parto sabato e torno sabato, dopo una settimana di camminate, bollori (35° più afa), ritorni e incontri.
Ritorni in luoghi lasciati quindici anni fa e riconosciuti col cuore.
Incontri veri con persone vere: alcune conosciute per tanti anni solo tramite internet, altre scoperte felicemente per lavoro, altre già abbracciate in passato ma tanto distanti.
Una vacanza di grandi silenzi mentali e grandi rumori esterni, di emozioni a fior di pelle e chiacchiere infinite.
Parto sabato con l'intenzione di vivere il qui e ora: senza programmi, senza impegni, senza piani, senza agenda. Parto con una breve lista di bellezze da scoprire, quattro carte turistiche della città (ognuna riporta le strade a modo suo), pochi vestiti per ogni occasione, tanto desiderio di riempire il vuoto.
Torno sabato, dopo una settimana, con l'obiettivo centrato, una mappa mentale della città (fatta di tram, autobus, salite e discese, quartieri, portoni di amiche, persone conosciute per caso), tre benedizioni, il vuoto infine riempito.
Per la prima volta dopo tanto tempo sono contenta di tornare a casa: sono in pace con me stessa.
Eppure il vuoto è in agguato, mi aspetta al varco e con naturalezza cerca di trascinarmi nelle sue spire. Cosa succede al mondo-di-sempre quando sono via? Nulla, va avanti per la sua strada, si accorge a malapena della mia mancanza, prosegue nella sua vacuità, un giorno dopo l'altro. Io cambio, lui resta uguale.
(-9; determinazione: faticosa; umore: spiazzato; sorriso del giorno: ...)
....bentornata :-*
RispondiEliminaIl bentornato delle amiche è quello che scalda di più ❤️
EliminaLa foto parla da sola... le "vacanze romane" non deludono mai :-)
RispondiEliminaBentornata!
Novella A.H. senza giornalista aitante? 😜
EliminaGrazie, ben ritrovata ❤️