Caro Diario,
non puoi immaginare.
Il tavolo della cucina è pieno di fogli, pennelli e macchie d'acqua colorata. Manca solo un cartello che dica: "Attenzione, genio all'opera!" e il quadro è fatto.
Quadro... schizzo pasticciato, piuttosto. Va bene, te la racconto: sono iscritta a un corso di acquerello - uno di quei corsi miracolosi che si svolgono a pochi passi da casa, e che anche solo per questo devono essere categoricamente frequentati.
Il fatto è che da una quindicina d'anni mi sono incapricciata di acquerelli: ho ancora davanti agli occhi dei dipinti semplici e bellissimi (quasi tutti uguali, in verità: cielo, mare e spiaggia) e nelle orecchie la mia voce che dice: "Prima o poi anch'io!"
Quel prima o poi è arrivato. Ora mi chiedo se mai riuscirò a dipingere qualcosa di semplice ebellissimo passabile. Perché desiderare una cosa è un conto, ma essere capace di farla è un altro. E per capire la pittura bisogna avere quel certo non so che - che io evidentemente non possiedo.
Quel prima o poi è arrivato. Ora mi chiedo se mai riuscirò a dipingere qualcosa di semplice e
So dipingere un'atmosfera con le parole, ma con colori e pennelli temo di no.
- Conosco solo la teoria dei colori. Primari, secondari, complementari, grigio, nero, bianco, marrone. Tutta teoria - dicevo - e zero pratica.
- Pur conoscendo la teoria, non so come ottenere il grigio, né come scurire un colore (senza usare il nero, che è il diavolo).
- Conosco la teoria delle ombre, con la china e il puntinato nel disegno tecnico archeologico ero piuttosto brava. Ma non riesco a capire come funziona coi colori, il cervello mi si fonde.
- Non capisco perché siano necessari tutti quei pennelli: piatto grande, piatto medio tagliato obliquo, a punta tonda, a punta conica, a punta fine. A cosa servono? Effetti? Ah...
- Non so quale pennello usare, ovvio.
- Come funziona l'acqua sui colori? Perché se spennello verso destra mi si forma una macchia più scura alla fine della pennellata? Come faccio a convincere il colore ad andare dove desidero? Come faccio a capire dove desiderare di mandare il colore?
- Non sono in grado di "vedere" l'immagine finale. L'arte non è la rappresentazione della realtà? La mia realtà è meno reale dei bufali dipinti nelle caverne dagli artisti preistorici, è deprimente.
- Non riesco a sopportare di non saper fare una cosa. Diamine, l'acquerello è colore più acqua, perché non riesco a capirlo?
Apro la mia scatoletta bianca contenente dodici colori a cubetti (mi dicono che si chiamano godet), afferro il pennello a punta piatta obliqua e inizio a spennellare: rosso Magenta, rosso carminio, rosso di cadmio, giallo primario, giallo di cadmio, giallo ocra, ciano, blu oltremare, verde chiaro (il nome vero mi sfugge), verde smeraldo, terra di Siena e terra d'ombra bruciata.
Sono bellissimi! Per i miei dipinti (?) userei solo i tre rossi e i due verdi, il magenta è il mio preferito in assoluto.
Poi faccio un esperimento per ottenere il grigio: come mi ha suggerito questa mattina la mia amica Piera, prendo un po' di blu oltremare e un po' di arancio (decido che il rosso di cadmio è un arancione) e provo. Sovrapposti danno un coloraccio marrone poco definito, mescolati un bellissimo grigio caldo, tendente al violetto - sembra quasi il colore di casa nostra. Eureka!
(-10; determinazione: pericolosa; umore: zot! sorriso del giorno: a denti molto stretti)
:-D mi piace molto mi piace tutto
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