Caro Diario,
ti racconto un'altra storia.
Questa è la storia di una povera camera da letto, l'ultima arrivata, l'ultima pensata; si potrebbe dire mai amata. Per anni si accontenta di una parete grigia come unico decoro, vede mobili di ogni genere e provenienza spostarsi lungo le sue pareti e annidarsi negli angoli, per poi scappare via. Un vero crocevia di arredi senza meta fissa. Per anni le persiane rimangono chiuse, anche nelle ore più liete della giornata, forse per pudore, forse per melanconia. Per anni nessun sorriso.
Col tempo il grigio delle pareti si schiarisce, il freddo del nord ghiaccia il muro, l'infiltrazione dal tetto macchia il soffitto. Bisogna correre ai ripari.
Così, sabato scorso si iniziano i lavori: una pulita ai muri e un'asciugata; l'intelaiatura di travetti e l'imbottitura di isolante termico; il rivestimento in perline di legno e la riduzione della nicchia; una mano di impregnante bianco e un'asciugata; altre due mani d'impregnante bianco e altre due asciugate.
E la camera è nuova: luminosa, semplice, calda. Per i prossimi anni si prevedono molti sorrisi - e nuovi arredi stanziali.
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