Caro Diario,
Facciamo San Martino?
A occhio e croce, buttando uno sguardo in casa, si direbbe di si...
Vorrei, dovrei, potrei.
Voglio andarmene via. Non son nata per vivere in un piccolo paese (idea accarezzata solo tra luglio e agosto del 1981), ho bisogno di vastità, di scelta, di bellezza, di gente sconosciuta. Di trasporti pubblici frequenti e funzionanti.
Ho otto anni e immagino che da grande sarò un'archeologa molto impegnata a scavare e a viaggiare in giro per il mondo. Ho diciassette anni e immagino che da grande vivrò cinque anni a Londra, cinque a Parigi, cinque a Roma, cinque a New York, eccetera. Ho ventitré anni e immagino che da grande vivrò in città e viaggerò molto. Ho ventinove anni e immagino che l'anno prossimo sarò negli Stati Uniti d'America per studire i resti delle antiche civiltà del nord. Ho Q+, sono grande, ho un lavoro sedentario e immagino che tra poco affitterò casa, comprerò un camper e me ne andrò in giro per l'Europa e ovunque mi porti.
Mi dicono che è un sogno accarezzato da molti, soprattutto a quota Q. Io vorrei:
- regalarmi un anno sabbatico
- cambiare prospettiva spesso e volentieri
- parlare lingue diverse dalle mie
- sperimentare nuove abitudini
- fare incontri memorabili
- innamorarmi di luoghi per me ancora sconosciuti
- riconoscere strade e paesaggi
- ascoltare le onde del mare a colazione
- ascoltare il traffico cittadino a cena
- osservare coi miei occhi e spegnere Internet
- coltivare le emozioni e scrivere
(-19; determinazione: sopita; umore: speranzoso; sorriso del giorno: si fa San Martino!)
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