Caro Diario,
chiamani Cassandra.
Lo predico e s'avvera. Ti sto scrivendo slasagnata sul divano, una coperta di lana sotto, una coperta di lana sopra e mi sento molto besciamella: ho la febbre.
Da due giorni, ma temo che domani già mi abbandonerà. Un vero peccato.
Da ammalata posso:
- fare i capricci
- aver sempre ragione
- riposarmi a oltranza
- mangiar dolci (che fan bene)
- ricevere mille coccole e attenzioni
- lamentarmi con cognizione di causa
Ovviamente tutto ciò solo quando egli è presente, altrimenti non vale. Perché non solo me la godo, ma compio pure una buona azione: vendico le donne-infermiere.
Immagine censurata.
(-10; determinazione: fortissima; umore: soddisfatto; sorriso del giorno: c'ho la febbre!)
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