devo legarmi con un filo alla sedia, perché la mia testa oggi è un palloncino.
I miei pensieri voglion volare in alto, oltre la coltre di nuvole, verso l'azzurro e il calore del sole. Spostarsi beati, senza fretta, rotolare sulle correnti d'aria, trasportati lontano, indifferenti e serafici.
Sospiro.
Un pensiero, più di tutti mi strattona per portarmi via. Un pensiero che ha la forma di un camper.
Il mio desiderio struggente da piccola? Un camper giocattolo blu e rosso nella vetrina d'una cartoleria. Rimango tutto il tempo possibile appiccicata al vetro e mentre lo guardo sogno a occhi aperti. Ogni volta che ci passo davanti, ogni giorno. Finché mia madre non me lo regala. Il regalo più bello di tutti: quanti viaggi a zonzo, quanti amici a cena, quante fischiettate al volante!
Poi cresco e mi ritrovo col naso incollato allo schermo del pc, ad ammirare certi camper perfetti e sognare - di nuovo - a occhi aperti.
Da sempre sogno d'avere un camper: prima per gioco, poi per lavoro, ora per viaggiare tutti e tre assieme. Il nido su rotelle m'affascina e la sfida dello spazio piccolo m'intriga. La mia doppia anima da nomade pigra si placherebbe.
Chissà?
Intanto continuo a rimirare questa meraviglia.
vol25 |
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