Caro Diario,
ti ricordi le corse in bicicletta?
Sono cinque o sei bambini, io salgo in macchina e loro scendono in bici.
Il primo che incontro, avanti di qualche metro, a testa china, il sorriso che divora il cielo, le gote rosse e le stelle negli occhi.
Gli altri dietro, ognuno col suo stile, con le sciarpe avvolte o appese per caso, il vento li spinge da dietro, la fretta e le urla.
Chissà cosa pensa il primo bambino?
Forse alle forme e ai colori che rotolano ai lati del campo visivo, all'aria che forma un tunnel al neon, alla gioia totale, alla voglia di volare.
Sorrido forte e con un filo di acidula nostalgia penso che vorrei aver l'audacia di divertirmi talmente tanto da riempir di stelle gli occhi e divorare il cielo col sorriso.
(Vissuto e scritto in tempi sereni.)
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