luglio finisce senza che me ne accorga.
Questa estate mi pesa più che mai: zero vacanza, zero riposo, zero spensieratezza.
In questi 40+ anni sono così poche volte spensierata, da ricordarmi con esattezza ogni singolo episodio. Non sono ricordi, sono pietre preziose e rare.
O sono io o sono le circostanze o sono entrambe le cose, non so.
So per certo che senza pensieri (voglio fare di più, voglio essere di più, voglio avere di più) e senza preoccupazioni (perché, quando, come, dove, che cosa, chi) non riesco a stare.
So per certo che senza pensieri (voglio fare di più, voglio essere di più, voglio avere di più) e senza preoccupazioni (perché, quando, come, dove, che cosa, chi) non riesco a stare.
È la vita dell'adulto, immagino. Il senso di responsabilità più o meno volente; le regole della società - anche. Ché le regole sono una gran bella cosa: le comprendi, le accetti, le segui e vivi spensieratamente! Se le regole, però, sono matte, la testa si riempie di preoccupazioni, la dispensa di cioccolato e il girovita di ciccia.
Dico, la spensieratezza...
Sogno un futuro prossimo di giorni divisi equamente tra adultità (l'essenza dell'essere adulti) e spensieratezza, ore notturne escluse (ma solo perché dormo!).
Nessun commento:
Posta un commento
Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.