Caro Diario,
ti scrivo seduta al tavolo del patio, davanti a me c'è un nuovo giardino.
Il prato è ancora verde, le macchie di erba bruciata dal sole sono quasi sparite, il marrone della terra nuda si armonizza col resto. Una lunga aiuola corre dalla casa verso il fondo, dove s'incontra con un muretto di pietre (superstiti dei lavori di ristrutturazione), e nel mezzo spiccano due nuove strutture: una cucina all'aperto e un pergolato (prossimamente su queste pagine).
Le erbe aromatiche chiedono di essere raccolte, la lippia rigogliosa è pronta per diventare liquore, l'alloro non vede l'ora d'essere piantato là nell'angolo, le ortensie - ormai spente - promettono grandi cose per l'anno prossimo, la begonia e le dalie continuano a fiorire imperterrite.
C'è ancora molto da fare (colorare tavoli e sedie, piantare piante, seminare fiori, rivestire il patio, realizzare l'impianto d'irrigazione), ma già così ci rende "giardinieri" orgogliosi.
Ah, ho iniziato a parlare alle piante. È grave?
(-63; determinazione: soddisfatta; umore: piacevolmente sorpreso; sorriso del giorno: il giardino!)
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