Caro Diario,
sono s-travolta (la esse sta per "super" travolta, ovvio).
Mi accadono tante, tantissime cose che mi travolgono letteralmente: il viaggio a Londra quasi due settimane fa, l'evento CF Blogger settimana scorsa (a cui partecipo con Paroladordine - lo so, non te la prendere) e l'incontro con un'amica in questi giorni.
Emozioni che sprizzano come bombe colorate da tutti i pori. Emozioni intense, pluristratificate, echeggianti, instabili, stereofoniche, impazzite! Emozioni che mi prendono tutta, mi rigirano come un calzino e mi lasciano così: sto ancora sbattendo le palpebre e chiedendomi "Non ho capito. Puoi ripetere, per favore?"
Non è ancora finita. Però... però queste emozioni allo stato puro, che scintillano come diamanti alla luce lunare, che s'infilano sotto pelle e non mi lasciano stare e pretendono l'ascolto ininterrotto - queste emozioni cancellano via tutto il resto, swoosh, con un colpo di mano.
Mi lasciano alla vita di tutti i giorni e mi negano l'ultimo abbraccio, una risata in compagnia, quel discorso da portare avanti, una vicinanza più duratura, il senso fantastico di pienezza e serenità. Fanno swoosh e mi lasciano i nervi a fior di pelle esposti a ogni folata di vento superfluo.
Allora via le parole vuote, via gli atteggiamenti malsani, via le lamentazioni senza soluzione di continuità né scopo, via l'inutilità di certe piccole cose, via la curiosità morbosa, via l'assurda competizione, via, via. Via. Voglio stare in perfetta solitudine ad assaporare i postumi di questa ubriacatura, in crisi d'astinenza da queste emozioni - almeno finché tutto questo sarà la normalità e la pelle avrà ricoperto di nuovo i miei nervi.
Damm a trà: son fuori esercizio per certe cose.
(-20; determinazione: persistente; umore: ringhiante; sorriso del giorno: overdose d'emozioni!)
Anche l'insofferenza ha il suo perché!
RispondiEliminaA volte ne ha così tanti, di perché, da chiedermi come ho fatto a non ribellarmi prima.
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