Caro Diario,
ogni viaggio è fatto di piaceri e dispiaceri.
Anche quelli corti, di soli tre giorni. Quando parti c'è il piacere della curiosità e del pregustare tutto quel che da tempo aspetti di vedere e fare, ma c'è anche il dispiacere di lasciare chi non può accompagnarti. Quando torni c'è il piacere della soddisfazione estrema, delle sorprese e del tornare a casa, ma c'è anche il dispiacere di lasciar quel che è stato tuo (anche se per poco).
Il mio piacere più grande in assoluto? La libertà: di fare quel che amo e di essere quel che sono.
Tre giorni a Torino.
Giorno uno: tre stazioni e due treni, il marocchino da lecca-baffi di Barney's, la pace opulenta del Circolo dei Lettori, un'insalatona infinita, il Museo Archeologico delle Antichità e i suoi splendori, i bocconcini all'aceto balsamico, i fuochi d'artificio di San Giovanni visti allo specchio.
Giorno due: una carezza alla Mole e un salto nel mondo incantato da Melissa Erboristeria, un giro labirintico nella libreria Mercurio di via Po, passeggiata sotto i portici di piazza Castello e lungo via Barbaroux, pranzo in un angolo di Germania alla Deutsche vita con Annalisa e Chiara. Pomeriggio a passeggio e poi di corsa a casa: inizia la festa universitaria!
Giorno tre: la festa universitaria sembra non finire mai, la stanchezza lotta contro la voglia di continuare a chiacchierare con persone così diverse e interessanti! Ma dopo qualche ora di sonno, di nuovo in pista: ricerche che sanno di carta polverosa alla Biblioteca Nazionale, un pranzo tra carne piemontese e altre moltissime chiacchiere con Chiara e Paola al Mbun, un lungo giro in centro (non mi basta mai!) e un salto goloso e profumato da Gobino, il rientro in macchina e, infine, a casa.
Di più, c'è molto di più: conosco persone nuove, ritrovo care amiche, vedo luoghi emozionanti e bellissimi, mi sento libera e molto amata. Torno a casa piena e rendermene conto mi rende felice.
Eppure... di più, ne voglio di più!
(-3; determinazione: in vacanza; umore: vacanziero; sorriso del giorno: la mia vacanza torinese!)
Giorno uno: tre stazioni e due treni, il marocchino da lecca-baffi di Barney's, la pace opulenta del Circolo dei Lettori, un'insalatona infinita, il Museo Archeologico delle Antichità e i suoi splendori, i bocconcini all'aceto balsamico, i fuochi d'artificio di San Giovanni visti allo specchio.
Giorno due: una carezza alla Mole e un salto nel mondo incantato da Melissa Erboristeria, un giro labirintico nella libreria Mercurio di via Po, passeggiata sotto i portici di piazza Castello e lungo via Barbaroux, pranzo in un angolo di Germania alla Deutsche vita con Annalisa e Chiara. Pomeriggio a passeggio e poi di corsa a casa: inizia la festa universitaria!
Giorno tre: la festa universitaria sembra non finire mai, la stanchezza lotta contro la voglia di continuare a chiacchierare con persone così diverse e interessanti! Ma dopo qualche ora di sonno, di nuovo in pista: ricerche che sanno di carta polverosa alla Biblioteca Nazionale, un pranzo tra carne piemontese e altre moltissime chiacchiere con Chiara e Paola al Mbun, un lungo giro in centro (non mi basta mai!) e un salto goloso e profumato da Gobino, il rientro in macchina e, infine, a casa.
Di più, c'è molto di più: conosco persone nuove, ritrovo care amiche, vedo luoghi emozionanti e bellissimi, mi sento libera e molto amata. Torno a casa piena e rendermene conto mi rende felice.
Eppure... di più, ne voglio di più!
(-3; determinazione: in vacanza; umore: vacanziero; sorriso del giorno: la mia vacanza torinese!)
Torna presto e concediamoci almeno un lungo aperitivo torinese!
RispondiEliminaCi sto, Paola: adoro gli aperitivi lunghi!
EliminaTorino è sempre magica...
RispondiEliminaE molto regale. Quel che ho visto mi ricorda Parigi.
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