oggi il marito è in trasferta.
Esce di casa prestissimo e rientra tardissimo. Stanco, loquace e affamato. Sa già che non troverà nulla di appetitoso per cena, mi conosce troppo bene. Invece mi preparo per tempo e decido di stupirlo.
La giornata è stata lunga per entrambi - vabbe', per lui molto di più -, quindi è doverosa una pietanza coccola.
Vado in perlustrazione nel frigorifero e nel congelatore e trovo quel che mi serve per una cenetta a base di... ta-da! pollo fritto (yes, io friggo! e spero di non prender fuoco):
- trito il prezzemolo surgelato;
- mescolo in una terrina la farina con la paprica, il timo, il prezzemolo, il sale e il pepe;
- sbatto in un'altra terrina le uova;
- verso l'olio nella padella e aspetto che raggiunga i 150°;
- taglio il pollo a tocchetti, li passo nella farina, li immergo nell'uovo e poi di nuovo nella farina;
- quindi li tuffo nell'olio bollente e li lascio ben dorare (10').
Primo: il pollo è ancora congelato, devo metterlo sul calorifero.
Secondo: il Baldo subisce il fascino del pollo sul calorifero; non riesce a credere che la sua preda se ne stia inerte a rosolarsi così a portata di denti. Mi chiede disperatamente il permesso d'avvicinarsi per avere un incontro di terzo tipo.
Terzo: il pollo sul calorifero è in pericolo. Decido di scongelarlo via microonde. Pasticcio: praticamente è cotto (il Baldo annuisce, leccandosi i baffi). Per fortuna son solo due fette, ne rimangono altre quattro.
Quarto: le fette sono in tutto quattro, due cotte e due crude. Il Baldo mi guarda con cipiglio spaventosamente simile a quello di Gordon Ramsey, dicendomi : "Pivella". Non importa, vado avanti.
Quinto: prendo il tagliere e taglio le fette. Quelle crude sono talmente fredde che potrei tagliarmi le dita senza accorgermene, quelle calde son talmente ustionanti che mi rimangono attaccate ai polpastrelli. Ma riesco lo stesso a tagliare il pollo a tocchetti. Senza spargimento di sangue.
Sesto: ho aperto le finestre, acceso la Yankee Candle, tolto il maglione sintetico (non zi za mai) e pregato tutte le divinità connesse col fuoco, che se ne stiano a casa tranquille senza badare ai miei tramestii. Accendo il fornello sotto la pentola dell'olio. E attendo.
Settimo: come faccio a capire se l'olio è a 150°? Non immergo il dito. Il Baldo è sempre più incuriosito. Scommetto che sta ridendo, alla maniera dei cani.
Ottavo: il mio sesto senso mi dice che l'olio è in temperatura, butto i bocconcini di pollo infarinati e sollevo schizzi d'olio bollente. Vabbe', nei prossimi giorni fingerò che siano elementi decorativi a forma di stella. Intanto le mie dita si trasformano in cedri mano-di-budda.
Nono: l'olio è nero e fuma da matti! Faccio come suggerito dalla ricetta: lo filtro. Peccato che il colino... coli. E la bottiglia di vetro scoppi. E ora che fo? Acchiappo il Baldo e mi rifugio in soggiorno, sul divano, a meditare. Quasi quasi mi faccio portare due pizze.
Decimo: chiama il marito, un incidente lo ha fatto rallentare. "E voi come state?" "Tutto bene. Io e il Baldo siamo salvi. Anche la casa è salva." "In due minuti sono lì!"
Da questa esperienza imparo che:
- l'olio bollente è pericoloso
- io sono pericolosa
- la prossima volta che voglio stupire vado all'Oasi del gusto, che è meglio!
(-278; determinazione: alta; umore: roseo; obiettivo: cucinare; risultato: 'na fumera!)
consiglio ai naviganti: leggerlo tutto d'un fiato, sorriso garantito!
RispondiEliminaAlessandra, sto correndo a fare... plin plin....mi sto letteralmente scompisciando dalle risate!!! Da scenetta comica, altro che Lillo e Greg!!!! A proposito, voglio una foto del Baldo, autografata dallo stesso, che lo ritrae davanti al pollo sul termosifone, ti pregooooo!!!!!
RispondiEliminaMai visto occhi più cerchiati dei suoi! Purtroppo non ho colto l'attimo... Se mai dovessi bissare (e sfidare la sorte del pollo), farollo :-)
EliminaCara, cara Ale, che dirti? Continua così. Ti accontenterai delle pizze ma il divertimento per noi è assicurato.
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